Adorazione di giovedì 22 dicembre 2022
Esposizione del Santissimo col canto nr. 517 > Venite fedeli
Novena ( vedi foglietto)
Prima del Magnificat
Sacerdote: Dal Vangelo secondo Matteo 2,1-12
Nato Gesù a Betlemme di Giudea, al tempo del re Erode, ecco, alcuni Magi vennero da oriente a Gerusalemme e dicevano: «Dov’è colui che è nato, il re dei Giudei? Abbiamo visto spuntare la sua stella e siamo venuti ad adorarlo». All’udire questo, il re Erode restò turbato e con lui tutta Gerusalemme. Riuniti tutti i capi dei sacerdoti e gli scribi del popolo, si informava da loro sul luogo in cui doveva nascere il Cristo. Gli risposero: «A Betlemme di Giudea, perché così è scritto per mezzo del profeta: “E tu, Betlemme, terra di Giuda, non sei davvero l’ultima delle città principali di Giuda: da te infatti uscirà un capo che sarà il pastore del mio popolo, Israele”». Allora Erode, chiamati segretamente i Magi, si fece dire da loro con esattezza il tempo in cui era apparsa la stella e li inviò a Betlemme dicendo: «Andate e informatevi accuratamente sul bambino e, quando l’avrete trovato, fatemelo sapere, perché anch’io venga ad adorarlo». Udito il re, essi partirono. Ed ecco, la stella, che avevano visto spuntare, li precedeva, finché giunse e si fermò sopra il luogo dove si trovava il bambino. Al vedere la stella, provarono una gioia grandissima. Entrati nella casa, videro il bambino con Maria sua madre, si prostrarono e lo adorarono. Poi aprirono i loro scrigni e gli offrirono in dono oro, incenso e mirra. Avvertiti in sogno di non tornare da Erode, per un’altra strada fecero ritorno al loro paese.
Pausa di silenzio per l’adorazione – Canto nr.597 > Adoro Te
Lettore 1: Gesù è vivo nel tabernacolo – nell’ostensorio – dentro di noi. Egli è oro dentro di noi. Dalla testimonianza di un giovane (Parte Prima): “…Entrai in chiesa e non c’era nessuno. Il profumo dell’incenso mi circondava ed il sole filtrava silenzioso da una delle finestre. Guardai in fondo e cercai la lampada accesa. Mi ricordai che un giorno il parroco mi aveva spiegato che il segno della presenza dell’eucaristia nel tabernacolo era esattamente una lampada accesa accanto all’altare. La riconobbi. Quel puntino di quella fiammella diventò d’un tratto il mio punto focale. Comincio a dire: “Signore, tu sei qui ed io non ci avevo mai fatto caso. Non riuscivo ad avvicinarmi. Provavo un timore strano. Non era paura. Era un timore reverenziale”. Caddi in ginocchio. Non mi è mai piaciuto inginocchiarmi, e anche nella messa non lo faccio mai. Ma in quel momento caddi in ginocchio con una consapevolezza nuova. Era troppo grande ciò che avevo davanti per riuscire a rimanere in piedi. C’era troppa bellezza nascosta lì per poter far finta di niente, per poterla reggere su due gambe. Ero in ginocchio perché mi accorgevo che ero troppo grato per poter rimanere in piedi. Ora capisco quando il parroco mi diceva che “inginocchiarsi è gratitudine raccontata con il corpo”. Non l’avevo mai capito. Poi mi feci coraggio e mi incamminai verso quell’altare. La luce di quella lampada era la mia stella cometa. Ogni passo mi faceva aumentare la gioia e continuavo a dirgli interiormente: “Tu sei qui!”. Ad un passo dal tabernacolo mi prostrai a terra. Poggiai il mio viso sul pavimento freddo. Forse mi prenderai per pazzo, ma è come se sentissi battere un cuore. Magari era il mio, ma in me era chiaro mi trovavo davanti a Qualcuno e che non ci avevo mai pensato. Come ho potuto vivere questi miei anni, intere giornate, nell’oratorio a giocare, tante messe frequentate, e mai essermi accorto che Lui fosse lì. “Tu sei qui!”, e mi veniva da piangere. Mi scendevano le lacrime perché ero pentito di non essermene accorto, ma ero felice perchè Lui era lì, anzi è lì. Mi sembrò di restare steso a terra solo pochi minuti. Ma il sagrestano mi toccò una gamba e mi ripresi, quasi spaventato; era già sera, non c’era più il sole. Non so quante ore rimasi in adorazione. “Non si può contare il tempo che passi davanti a chi ami”, mi aveva detto una volta il don. E’ proprio vero!
Pausa di silenzio per l’adorazione personale – Canto nr.366 > Ti Adorerò…
Lettore 2: (Seconda Parte della testimonianza): La mattina dopo mi svegliai presto e andai alla prima messa. Al momento della comunione sentivo il mio cuore rimbombarmi nel petto. Credo che sia stata la prima volta che ho fatto la comunione comprendendo che cosa fosse la comunione. Non c’è parola migliore che possa esprimere quel momento se non con la parola comunione. Lui in me ed in Lui. Come si può vivere come se nulla fosse dopo un’esperienza così? Eccoti spiegato il motivo del perché sono a messa tutti i giorni. Non ho smesso di amare il calcio, di andare a scuola, di fare impazzire mia madre, di correre con il motorino…Ma niente è come prima. Lui c’è, e io lo so, e non posso far finta di nulla. Tutta la mia vita è diversa, come se d’un tratto fosse diventata a colori, più nitida. La mia vita ora è in HD. E non m’importa se mi prendono in giro, se i miei amici non mi capiscono. Io so che Lui è lì, in quell’eucarestia, in quell’ostensorio, in quel tabernacolo, in me e persino negli altri. Devo passarci ogni giorno. Devo poter andare a messa. Stai tranquillo, non voglio fare il prete da grande, anzi non so nemmeno cosa voglio. Se Lui me lo chiedesse, farei tutto. Mi piacerebbe avere una famiglia e dei figli, ed avere una vita normale, e testimoniare come posso che Lui esiste e che non è un affare dei preti, è un affare di noi tutti. Ringrazio Dio per tutti i sacerdoti perché ho capito che non sono quelli che hanno le chiavi del campetto dell’oratorio, ma sono coloro che permettono a Cristo di esserci nell’eucarestia, su quell’altare, nel tabernacolo. Grazie perché tu, sacerdote, mi dai Gesù.
Pausa di silenzio per l’adorazione personale – Canto nr.224 > Silenzioso Dio
Ant. Al Magnificat – Canto del Magnificat
Sacerdote: I Magi offrirono l’oro a Gesù. L’oro è un ottimo conduttore di calore e di elettricità. Come conduttore di calore per noi significa essere conduttori di amore, perché l’amore riscalda; come conduttore di elettricità per noi significa essere conduttori di motivazioni. Amore e motivazione… ecco il modo di essere del cristiano! E Cristo, che è l’oro, cioè la preziosità presente in noi, è l’ottimo conduttore di amore e di motivazione nel profondo della nostra vita. Attento però: se tu hai la motivazione ma non hai amore ciò che fai è sterile; al contrario se hai amore e non hai una grande motivazione non concludi quasi nulla ed è come se girassi a vuoto.
Adoriamo il sacramento – Benedizione eucaristica -Canto finale nr. 502 > Astro del ciel