26 Ottobre 2020
La virtù opposta al vizio della GOLA è l’ASTINENZA.
E’ la capacità di dire di “no”, di astenersi, di porre un limite, di dire un no a questo piacere che viene spontaneo. Ad es. se uno vuole imparare la chitarra, deve dire molti no ai messaggi dei compagni, all’invito ad uscire ecc…altrimenti non impara mai! E così per mille altre cose!
Ma non si dice “no”, così tanto per dirlo o per dispetto. Si riesce a dire “no” in nome di una cosa “più grande”, più importante, per la quale vale la pena dire “no”. Se il ragazzo non ha davanti a sé un “sì” più importante, non sarà mai motivato a dire “no” ad un piacere. Se invece crede nella grandezza di una cosa buona, bella, importante da seguire, allora agisce di conseguenze; impara a sapersi astenere, a dire “no” a ciò che lo porta fuori strada.
Il dramma di tanti ragazzi di oggi è che pensano che non ci sia nulla per cui valga la pena dire dei “no”. Stanno lì fiacchi e si lasciano prendere da mille cose, da tantissimi passatempi, ma di fatto non hanno qualcosa di grande per cui impegnarsi. Ma se qualcuno li aiuta a scoprire qualcosa di grande e d’importante per la loro vita, se riescono a scoprirla, allora trovano la forza. Gesù Cristo li prende con la sua forza, con la sua volontà e li porta in alto, li fa salire. C’è un problema però. Noi grandi non riusciamo ad entusiasmarli per qualcosa/qualcuno di veramente importante per cui vale la pena dire “no” ai pensieri cattivi che propongono piaceri allentanti e dire di “sì” alla vera bellezza della vita. Perché questo? Forse perché noi stessi non siamo più capaci di entusiasmarci per qualcosa di vero e di valido e ci siamo adagiati ed appiattiti su forme di vizi, che chiamiamo piaceri leciti dentro l’espressione: “che male c’è!”.