13 gennaio 2021
Ritorniamo oggi a riflettere sulla menzogna che genera paura. Sempre nel libro della Genesi al cap.3 conosciamo la risposta di Adamo a Dio che lo cercava nel giardino. “Ho udito la tua voce nel giardino: ho avuto paura perché sono nudo, e mi sono nascosto”. E’ come se dicesse: ho paura di farmi vedere perché sono inguardabile. Avere paura dello sguardo altrui è compiere in giudizio su se stesso. Lo scopo del serpente era proprio questo: portare Adamo a sentire vergogna e quindi nascondersi da Dio, perché si sente indegno. In sostanza anche noi vogliamo vincere, imporci, soddisfarci, mentire, godere, possedere, perché dobbiamo fuggire dal vuoto che pensiamo di essere. La vergogna che uno ha di sé rende cieco l’uomo sulla sua verità e gli farà vivere sempre una vita che resterà insufficiente, che porta con sé la tendenza a rispondere ad un impulso contraddittorio: essere altro da sé. La grande scoperta da fare è che non c’è alcun bisogno di pensare ed agire in questa direzione. Ma per arrivare a questa scoperta, l’uomo deve accettare Cristo nella sua vita. Infatti per uscire da questo bisogno di essere altro da sé, non ce la facciamo da soli. Ci vuole un Liberatore. Non posso guardarmi in un altro modo di come mi guardo se prima non mi sentirò guardato in un altro modo da Qualcuno. Non posso amare la povera e piccola cosa che sono, se prima non credo al fatto che io sia amabile e che Qualcuno ha deciso di amarmi nella mia fragilità che so riconoscere. Devo fare esperienza di questo Qualcuno che mi ama, nonostante tutto!