Bellezza è avere la possibilità di poter toccare con mano ciò che Dio ha creato per noi. A tal proposito, a voi due finestre aperte sul creato:
- Da capo Scout ricordo cieli stellati da mozzare il fiato ed il sereno silenzio che deriva da tale contemplazione. Un bosco splendidamente invaso da lucciole ed il canto pacifico dei grilli nelle notti d’estate. Lune piene che rischiarano trasformando i luoghi in ambienti degni delle fiabe più belle. Albe particolari e tramonti infuocati sul mare. Le grida gioiose dei ragazzi che giocano in prati di trifoglio. Ricordo il particolare di un campo al lago dei due uomini a Fagnano…Salimmo per un sentiero e arrivammo su di un’altura che consentiva di vedere i due mari…Ionio e Tirreno. Era una bella e tiepida giornata di aprile: il cielo limpido, la vista mozzafiato, una distesa di fiori di campo e farfalle che svolazzavano con leggiadria. Impossibile descrivere le sensazioni…racchiuderei tutto in una parola: “gioia” per il dono della vita!
- Mi capita spesso di uscire al mattino presto per andare al lavoro. Il caffè lo prendo in piedi guardando fuori dalla finestra, solo un po’ di chiarore, mi fa vedere il mare e l’isola. E’ tardi: devo andare. Esco e vedo che dai monti fasci di luce prorompono verso il cielo (che bello!) e mentre percorro la mia strada, sbirciando fuori dai finestrini ora verso il mare, ora verso i monti, piano piano tutto s’illumina, colorando il cielo e la terra. Il buio è ormai passato, la luce del nuovo giorno avanza…E che una buona giornata sia, mondo!
Da storia del caffè di Giuliana Rotondi : Per preservare l’aroma del caffè il grande attore e drammaturgo napoletano Eduardo De Filippo suggeriva un sistema casalingo a suo dire infallibile: il coppitello, un cono di carta da inserire nel beccuccio della caffettiera al momento del filtraggio.