13 febbraio 2021
La paternità di Dio traspare sempre dal modo di essere di Gesù. Egli faceva ogni cosa con la consapevolezza piena dell’amore del Padre. Al momento in cui Egli spira sulla croce, il centurione, vedendolo morire, disse. “Davvero quest’uomo era Figlio di Dio”. Dio è Padre. La morte di Gesù ha un senso perché, grazie a Lui, siamo restituiti al Padre, entriamo anche noi nell’amore del Padre. E’ questo Dio-Padre che entra nelle lotte contro le frottole contenute nelle nostre paure. Molte falsità che sono nel nostro cuore sono contestate dal fatto che Dio è nostro Padre, che c’è sempre, che non rompe mai il suo legame con noi. C’è una cosa che Dio Padre non può fare, non riesce a fare? Sì. Non può, non riesce a non volerci bene! Siamo sue creature e, grazie all’incarnazione, passione, morte e risurrezione di Gesù, siamo diventati suoi figli. Dio Padre, senza alcuna esitazione, ci vuole qui sulla terra e ci vuole con sé in cielo. Allora perché perdere tempo a chiederci se siamo amati da Dio? Lasciamoci amare e basta! Ma siamo poveri uomini, sbagliamo, siamo indegni del suo amore. Non è un problema nostro. Dio è Padre e ci ama comunque. E’ a noi che fa problema, non a Lui. Siamo noi che possiamo dire di no a Lui, non il contrario. Egli ci ama non per obbligo, ma per un amore infinito che nessun peccato potrà mai soverchiare.