Chiesa Madre di Diamante

Dio salva

4 dicembre 2020

Con oggi ci confrontiamo più da vicino con quel testo evangelico di Marco nel quale Gesù interviene per operare una guarigione. Ci lasciamo aiutare sempre dal libro di Don Fabio Rosini che sto leggendo e che condivido con voi.

In una storia in effetti ce ne sono due, una inclusa nell’altra. E’ la storia di due donne, una bambina e una adulta; la bambina ha 12 anni e sta morendo; l’adulta è emorroissa, cioè perde sangue, a livello genitale, da dodici anni. Vedremo come esse sono in contatto sia per il numero 12 che per il loro problema. E’ il padre della bambina, di nome Giàiro, capo della sinagoga, che si presenta da Gesù e lo supplica di andare a casa perché la bambina sta morendo. Vuole che il maestro le imponga le mani e così sia salvata e viva. Questo padre è nel buio e non vede via d’uscita. Il suo nome significa “Dio illumina”. Questa luce e questa salvezza non può venire da lui. Magari però è arrivato il momento della luce vera. Chiede a Gesù l’imposizione delle mani sulla bambina. E’ il gesto tipico della benedizione paterna, simbolo del passaggio della vita dal padre ai figli, con la consegna dei beni di eredità. Questo padre però non riesce a tramettere vita alla figlia. Egli è capo della sinagoga. Questo momento della sua vita però significa il fallimento di una tradizione religiosa che è sterile, non salva. E’ arrivato il momento di affidarsi ad un’altra paternità, a quella di Gesù, il cui nome significa “il Signore salva”. E’ un bell’insegnamento per noi. In chi speriamo per la guarigione, per la salvezza? Nelle forze dell’uomo, nella forza della tradizione religiosa oppure in Dio?

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