20 maggio 2021
Più cresce l’amore per Dio nostro Padre, grazie al dono dello Spirito Santo, più sintonizziamo il nostro cuore sul suo. E’ così che diventiamo liberi di fronte alle cose e sappiamo amare e relazionarci con le creature secondo il suo cuore. Facciamo tesoro di quanto scrive Sant’Agostino in uno dei suoi Discorsi: “Che cosa mi dice l’oro? “Amami”. Ma che mi dice Dio? “Mi servirò di te in modo che tu non mi trattenga e separi me da te”. Qualunque altra cosa che mi dicesse: “Amami”, è una creatura. Io amo il Creatore. Buono è ciò che ha fatto, ma quanto migliore è Colui che lo ha fatto! Non vedo ancora la bellezza del Creatore, ma la più smorta immagine delle creature. Ciò che non vedo lo credo, credendo lo amo ed amando lo vedo. La smettano dunque di adescarmi le cose destinate a morire, tacciano l’oro e l’argento, non mi attragga lo splendore delle gemme, tacciano infine le seduzioni di questa luce terrena; non mi lusinghino tutte le cose. Ho una voce più chiara che voglio seguire, capace di commuovermi di più, di eccitarmi di più, d’infiammarmi d’un ardore più intimo. Non ascolto lo strepito delle cose terrene. Che dire? taccia l’oro, taccia l’argento, tacciano tutte le altre cose di questo mondo”.