Il giovedì santo entriamo nel cenacolo di Gerusalemme dove Gesù prende il pane ed il vino e dice: “Questo è il mio corpo, queste è il mio sangue”. Il profumo del pane ed il profumo del vino riempiono la stanza, entrano nella fragilità dei discepoli di Gesù e trasformano quella compagnia in altro: un solo corpo con Lui! Che profumo quel pane e che gusto! Che profumo quel vino e che gusto! Stasera quel pane e quel vino lo troviamo sugli altari di tutto il mondo, dove gli amici di Gesù celebrano e si lasciano inebriare da quel profumo che è sempre lo stesso, che dovunque è lo stesso. E’ profumo e nutrimento che salva! Sto pensando alla bellezza di quella cena a Gerusalemme e di questa cena di stasera in una chiesa cattolica, piccola o grande che sia. Il pane ed il vino che, con la consacrazione, sono il corpo ed il sangue di Gesù, sono dati a noi come cibo d’immortalità. Chi ci incontra, dopo il nutrimento eucaristico, deve poter dire: “tu sai di pane, tu sai di vino” ovvero: “tu sai di Cristo”, “tu profumi di Cristo”! Questa è la logica. Ma è la verità? Dipende da ciascuno di noi!
