Chiesa Madre di Diamante

Il Nardo

casa betania

Il Caffè profumato della Bellezza > LUNEDI’ SANTO 2022

Dal Vangelo secondo Giovanni
Sei giorni prima della Pasqua, Gesù andò a Betània, dove si trovava Làzzaro, che egli aveva risuscitato dai morti. E qui fecero per lui una cena: Marta serviva e Làzzaro era uno dei commensali.
Maria allora prese trecento grammi di profumo di puro nardo, assai prezioso, ne cosparse i piedi di Gesù, poi li asciugò con i suoi capelli, e tutta la casa si riempì dell’aroma di quel profumo.
Allora Giuda Iscariòta, uno dei suoi discepoli, che stava per tradirlo, disse: «Perché non si è venduto questo profumo per trecento denari e non si sono dati ai poveri?». Disse questo non perché gli importasse dei poveri, ma perché era un ladro e, siccome teneva la cassa, prendeva quello che vi mettevano dentro.
Gesù allora disse: «Lasciala fare, perché ella lo conservi per il giorno della mia sepoltura. I poveri infatti li avete sempre con voi, ma non sempre avete me».
Intanto una grande folla di Giudei venne a sapere che egli si trovava là e accorse, non solo per Gesù, ma anche per vedere Làzzaro che egli aveva risuscitato dai morti. I capi dei sacerdoti allora decisero di uccidere anche Làzzaro, perché molti Giudei se ne andavano a causa di lui e credevano in Gesù

Nella casa a Betania, c’è gente. L’occasione è data da una cena preparata per Lazzaro che era stato risuscitato dai morti. A tavola, luogo privilegiato per celebrare l’amicizia e le relazioni, ci sono Lazzaro, Gesù con i discepoli, Marta e Maria. E’ la Giornata dell’amicizia, della festa, magari del ringraziamento. Tutto bene fino ad un certo punto: Marta serve, Gesù è il festeggiato e con Lui l’amico Lazzaro. Ecco la sorpresa!  Si presenta Maria col prezioso profumo di puro nardo. Svolge un rito particolare: lo versa e lo cosparge sui piedi del maestro, li asciuga con i capelli. Profumo in tutta la casa! Un gesto di cura, l’espressione di un amore che non bada a risparmio. Gesù diventa il centro. E’ l’amato! A farlo è una donna. Potrebbe richiamare ed essere il segno dell’umanità che accoglie e ama Colui che è lo sposo pronto a dare la vita per essa (c’è il richiamo alla sua morte e alla sua sepoltura).  Gesù lascia fare. E’ un gesto di cura che sottolinea l’importanza da dare a Dio che si fa uomo e si spende per noi.  Ma nella festa c’è sempre qualche voce stonata. E’ quella di Giuda che critica e parla di sperpero: trecento denaro potevano essere dati ai poveri! Ma gli stanno davvero a cuore i poveri? E a noi stanno veramente a cuore i poveri? Come faccio a rendermi conto che se mi sta a cuore Gesù e mi stanno a cuore i poveri?  Penso di poter sintetizzare così: più mi lascio amare da Gesù e più lo amo più sono pronto a spendere quello che sono e quello che ho per i poveri. La motivazione non sarà la mia bravura, ma l’amore di Dio che mi conquista e mi induce a spendermi!

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