Oggi, Giovedì Santo, sulla nostra tavola domestica, avremo i “segni del pane e del vino”. Una sedia vuota sarà il “posto” di Gesù che cena con noi. Celebriamo il memoriale della sua ultima cena con i discepoli. Quella sera ha compiuto due gesti che segnano la storia delle relazioni stabili e piene d’infinito. Primo: lava i piedi ai discepoli. È il segno dell’ amore che si mette a servizio, si china per venire in soccorso. Chi vuole può ripetere stasera questo segno. Importante è viverlo realmente nella storia della nostra famiglia e della società. Secondo: Gesù prende il pane, lo spezza e lo dona ai discepoli dicendo:”prendete, mangiate, questo è il mio corpo; passa poi il calice del vino dicendo:” questo è il calice del mio sangue versato per voi”. È il miracolo dell’ amore che salva. Gesù non solo si china sull’umanità per servirne la povertà, ma dona la sua vita per salvarci e aprire la via per la vita eterna. Celebrare stasera questo “memoriale” significa rendere vero e stabile Dio nella propria vita e nella famiglia, mangiarlo per vivere di Lui; spezzarlo insieme alla nostra vita per il bene e la salvezza delle persone che ci affida. Viviamo, stasera, ognuno nelle nostre case, il compito sacerdotale. Non dimentichiamoci che i gesti sono preceduti dalla Parola. Ascoltiamo Gesù che parla e facciamo quello che ci dice. Santa giornata.