8 Ottobre 2020: lotta tra puro ed impuro
E ancora questa mattina prego: “E il Verbo si è fatto carne e venne ad abitare in mezzo a noi”. Grazie, Maria di Nazaret, perché hai detto “sì” a Dio che ti parlava attraverso l’angelo. Ma mi domando: “Era necessario che Dio si scomodasse, che la parola si facesse carne?”. Beh! Se l’ha fatto vuol dire che “era necessario” per guarire il cuore dell’uomo. Che cosa c’è in questo nostro cuore che non va? Il cuore, come il corpo, come tutto di noi è buono perché ha origine da Dio. E Lui fa solo cose buone. E allora ci sarà qualche “serpente” che s’insinua nel cuore e disturba questa bontà, questa situazione paradisiaca. Che cos’è? E’ qualcosa che ha la forma di un pensiero cattivo che è fuori di noi e s’insinua in noi. In definitiva l’inizio di ogni peccato dell’uomo sta nel pensiero. Non un pensiero generico, ma uno cattivo, impuro. Attenzione! Può essere cattiva la facoltà di pensare? No. Anche il pensiero, infatti, come facoltà, è “dono” di Dio. Quindi è cosa buona. Qualche esempio: a che cosa pensi? Al denaro? Il denaro non è un male. Ma può diventarlo nel momento in cui un impulso impuro si aggiunge ad esso per usarlo per il male. In conclusione: tutti i pensieri sono puri fino a quando non vengono manovrati da impulsi impuri che seducono per fare il male. In questa situazione Dio ha scelto che “il Verbo si facesse carne e venisse ad abitare in mezzo a noi”. Il puro viene per dirci che l’impulso impuro che seduce si può vincere, si può controllare.