11 gennaio 2021
Quando ci sono le caratteristiche elencate il pensiero si tinge di male e va a porsi al centro dell’essere. Esso si muove tra l’autodistruzione e l’autoesaltazione. Non c’è una visione equilibrata. E’ un pensiero che torna in mente e distorce la visione della realtà. Ricordiamo che siamo di fronte ad una menzogna, ad un inganno. Il contenuto ha due livelli. Ora guardiamo al primo. E’ quello di consapevolezza; si formula nel nostro cuore e ci viene in mente. Come poterlo identificare? Prova a ricordare il primo pensiero che ti è venuto in mente nei tuoi attimi peggiori, quello emerso nei momenti di esasperazione o di stanchezza. Viene a galla come un vecchio cliente che già conosci. E’ la tua tristezza. Ti aggredisce o comunque ti scoraggia. Il colore di quel pensiero in genere ha a che fare con la cattiva metabolizzazione di un vecchio evento, letto in chiave triste, dolorosa e senza costruttività. Quel pensiero nero, una volta entrato, si trasforma in convinzione. Ecco un esempio. Un pensiero tipico è: “nessuno mi apprezza”. In questo pensiero è contenuta la convinzione sbagliata che la “vita consiste nell’essere apprezzati”. Una volta che sei inconsapevolmente persuaso di ciò, non ti trovi più, sei fuori mira. Perché ti trovi di fronte ad una esagerazione. E’ vero che fa piacere essere apprezzati. Sappi però che la vita, nella sua pienezza non sta nell’avere tutta l’attenzione. Se ti convinci di questa falsità, è molto pericoloso, perché a priori crea un’aspettativa destinata ad essere delusa. Sappi che se anche succedesse che tu venga apprezzato dal mondo intero, scoprirai che questo vale poco e dura poco. Questo apprezzamento non porta all’amore e ti rende soltanto “parassita dell’opinione altrui”.