24 maggio 2021
Sempre nel mio quaderno di meditazione del 1965 colgo una riflessione semplice ma efficace su quella che viene chiamata “comunione dei santi”. E’ il riferimento alla grande famiglia di Dio nei vari stadi del pellegrinaggio tra terra e cielo. Trovo scritto: “possiamo considerare la comunione dei santi come una cassa mutua. In essa vi sono i meriti di Gesù, della Madonna, dei santi, delle anime purganti e di quelle di questo mondo che sono in grazia. Noi possiamo considerarci come un apparecchio trasmittente e ricevente. Il bene o il male che noi facciamo viene ricevuto da altre persone, come noi riceviamo il bene o il male che essi fanno”. E’ la logica del funzionamento del corpo umano di cui ci parla San Paolo: “il corpo, pur essendo uno, ha molte membra e tutte le membra, pur essendo molte, sono un corpo solo….molte sono le membra, ma uno solo è il corpo. Non può l’occhio dire alla mano: – Non ho bisogno di te -; né la testa ai piedi: – Non ho bisogno di voi -…se un membro soffre, tutte le membra soffrono insieme; e se un membro è onorato, tutte le membra gioiscono con lui.” (1Cor 12, 20-21). Considerazione: c’è un legame profondo tra i membri del copro di Cristo che è la chiesa. Il bene di uno aiuta gli altri, come il male degli uni danneggia gli altri. E’ necessario quindi che ognuno di noi avverta la responsabilità di vivere al meglio questa comunione. Da qui il valore delle preghiere e delle opere buone. Lo Spirito Santo ci illumina e ci rafforza in riferimento a questa rete di comunione tra terra e cielo.