IV Domenica di Quaresima Anno A
Gv 9,1-41 > Il cieco fin dalla nascita
Il cammino quaresimale è caratterizzato dal risveglio della fede a partire dal Battesimo. Tanti come me hanno ricevuto il sacramento del Battesimo come dono di “quell’acqua che zampilla per la vita eterna”. Da creature siamo diventati “figli di Dio”. Però non siamo stati aiutati a capire la grandezza del dono ricevuto: essere veramente figli del Padre di Gesù! Che meraviglia! Io l’ho scoperto quando sono entrato in seminario e poi…di anno in anno sempre di più. E voi? Spero che qualcuno vi abbia fatto capire la preziosità dell’oro che avevate dentro, ma non lo sapevate! Eravamo al buio, ciechi. Il vangelo di oggi bussa alla nostra mente e al nostro cuore. E’ Parola che ci invita ad entrare nel processo di “illuminazione” intrapreso da quel “cieco fin dalla nascita”. Gesù lo vede, prepara del fango, glielo spalma sugli occhi e lo manda a lavarsi alla piscina di Siloe. Il cieco si fida, va a lavarsi e ci vede. Da quel momento ha smesso di stare seduto a cercare l’elemosina. A chi lo interrogava sulla sua guarigione dava testimonianza inequivocabile. Cresceva in Lui la conoscenza e la consapevolezza di Colui che ha dato luce e senso alla sua persona. Ecco la sua progressione di fede. Chi lo ha guarito è Gesù uomo, Gesù profeta, Gesù Figlio dell’uomo, Gesù Signore. A lui si prostra per adorarlo! Ecco il cammino d’illuminazione! Chi sono i ciechi di oggi? Sono coloro che “credendo di vedere”, ritengono di non essere ciechi e quindi non si lasciano cercare e toccare da Gesù. Pensano di sapersela cavare con la sola ragione, con il buon senso, come se non avessero bisogno della “grazia”. Restano nelle tenebre perché non si aprono alla luce della verità e dell’amore che salva. Battezzati sì, ma senza Padre.