Chiesa Madre di Diamante

La Parola della domenica

Ascensione 2022

XXIV Domenica del T.O. Anno A

 Dal Vangelo secondo Matteo  (18, 21-35)

   In quel tempo, Pietro si avvicinò a Gesù e gli disse: «Signore, se il mio fratello commette colpe contro di me, quante volte dovrò perdonargli? Fino a sette volte?». E Gesù gli rispose: «Non ti dico fino a sette volte, ma fino a settanta volte sette.
Per questo, il regno dei cieli è simile a un re che volle regolare i conti con i suoi servi. Aveva cominciato a regolare i conti, quando gli fu presentato un tale che gli doveva diecimila talenti. Poiché costui non era in grado di restituire, il padrone ordinò che fosse venduto lui con la moglie, i figli e quanto possedeva, e così saldasse il debito. Allora il servo, prostrato a terra, lo supplicava dicendo: “Abbi pazienza con me e ti restituirò ogni cosa”. Il padrone ebbe compassione di quel servo, lo lasciò andare e gli condonò il debito.
Appena uscito, quel servo trovò uno dei suoi compa­gni, che gli doveva cento denari. Lo prese per il collo e lo soffocava, dicendo: “Restituisci quello che devi!”. Il suo compagno, prostrato a terra, lo pregava dicen­do: “Abbi pazienza con me e ti restituirò”. Ma egli non volle, andò e lo fece gettare in prigione, fino a che non avesse pagato il debito.
Visto quello che accadeva, i suoi compagni furono molto dispiaciuti e andarono a riferire al loro padrone tutto l’accaduto. Allora il padrone fece chiamare quell’uomo e gli disse: “Servo malvagio, io ti ho condonato tutto quel debito perché tu mi hai pregato. Non dovevi anche tu aver pietà del tuo compagno, così come io ho avuto pietà di te?”. Sdegnato, il padrone lo diede in mano agli aguzzini, finché non avesse restituito tutto il dovuto.
Così anche il Padre mio celeste farà con voi se non perdonerete di cuore, ciascuno al proprio fratello».

Riflessione

Quante volte? E’ la dimensione del contare…Arrivo a quel numero e sono apposto, poi agisco di conseguenza.

Gesù gioca con i nostri numeri e rilancia: non più il parziale, sette volte, ma il totale, settanta volte sette.

Chi crede e sta con Lui viene educato alla totalità, al sempre e alla gratuità.

Altra provocazione: il re che vuole regolare i conti, ma poi si lascia commuovere. Anche noi facciamo i conti, ma bruciamo le relazioni. La Parola insegna ad andare oltre e vedere chi hai davanti: un tale che non può pagare! Che fa il re? Ha compassione. Non pensa al recupero dei soldi, ma gli condona tutto e lo lascia andare, con la speranza che quel servo si rimetta in movimento per un’avventura bella e positiva, che possa cominciare da capo e dare senso alla sua vita. E’ come se gli dicesse: “Impara a far tuo il debito d’amore che il re ha messo in atto con te…Supera la logica del regolare i conti e scommetti sulle relazioni”.

Chi però è abituato a fare i conti e persiste in questa logica non impara facilmente l’amore ricevuto e, nella sua meschinità, fa i conti a colui che gli deve poca cosa, molto poco, ed è spietato con lui…

L’Amore di Dio per me peccatore è infinito ed io sono chiamato a perdermi nel suo amore a tal punto che il suo diventi il mio amore. E’ un amore seminato in me che si allarga nella storia delle relazioni umane. E’ il suo amore che mi trasforma perchè anch’io possa sbriciolarlo. E’ questo il movimento: ricevo e dono. Chi vuole solo ricevere non è libero…è ingabbiato nella sua meschinità e pochezza.

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