XXIII Domenica del Tempo Ordinario Anno B
Dal Vangelo secondo Marco 7,31-37
In quel tempo, Gesù, uscito dalla regione di Tiro, passando per Sidòne, venne verso il mare di Galilea in pieno territorio della Decàpoli.
Gli portarono un sordomuto e lo pregarono di imporgli la mano. Lo prese in disparte, lontano dalla folla, gli pose le dita negli orecchi e con la saliva gli toccò la lingua; guardando quindi verso il cielo, emise un sospiro e gli disse: «Effatà», cioè: «Apriti!». E subito gli si aprirono gli orecchi, si sciolse il nodo della sua lingua e parlava correttamente.
E comandò loro di non dirlo a nessuno. Ma più egli lo proibiva, più essi lo proclamavano e, pieni di stupore, dicevano: «Ha fatto bene ogni cosa: fa udire i sordi e fa parlare i muti!».
Riflessione
Gesù agisce nel territorio della Decàpoli, in città lontane da Gerusalemme, abitate da pagani. Egli è venuto per tutti e abita, entra là dove le orecchie, gli occhi e le labbra sono chiuse alla verità infinita. Gli viene condotto un sordomuto, simbolo di questa chiusura, di questo mondo senza luce, senza verità, senza amore. Gesù è Luce, è Verità, è Amore. E’ venuto a costruire l’uomo nuovo, il nuovo Adamo. Per farlo guarda verso il cielo, usa le dita, la saliva e il sospiro. La saliva rappresenta la Parola, il soffio è lo Spirito. Anche nell’Eden, quando creò Adamo ed Eva, Dio impasta qualcosa e soffia nelle narici perché quel qualcosa possa diventare qualcuno, fatto a sua immagine e sua somiglianza. La Parola detta con forza sul sordomuto è “Effatà”: apriti! E’ una parola, seguita da gesti che è stata pronunciata nel giorno della nostra rinascita, nel battesimo. Apriti alla vita dei figli, apriti alla relazione con Dio e col prossimo, apriti all’ascolto della Parola, di quella parola che ti entra nel cuore e nella mente; diventa la tua parola perché la pronunci quando preghi, quando entri in relazione col prossimo, quando lotti contro il male, per dare valore e gusto alla tua vita. Gesù che tocca, Gesù che parla, Gesù che dona lo Spirito abita la tua vita e tu sei creatura nuova. Avviene la guarigione dei sensi: come vedi, come gusti, come tocchi, come ascolti, come odori. Avendo nel cuore il buio dell’orgoglio, dell’egoismo, della superbia, o avendo nel cuore Colui che ti ha gridato: “Apriti!”?