Solennità della Santissima Trinità
Dal Vangelo secondo Giovanni 16,12-15
12Molte cose ho ancora da dirvi, ma per il momento non siete capaci di portarne il peso. 13Quando verrà lui, lo Spirito della verità, vi guiderà a tutta la verità, perché non parlerà da se stesso, ma dirà tutto ciò che avrà udito e vi annuncerà le cose future. 14Egli mi glorificherà, perché prenderà da quel che è mio e ve lo annuncerà. 15Tutto quello che il Padre possiede è mio; per questo ho detto che prenderà da quel che è mio e ve lo annuncerà.
Riflessione
Oggi la nostra comunità parrocchiale celebra la festa della Prima Comunione per 13 bambini. E’ una comunità in festa. Mi piace collocarla nella solennità della Trinità. Perché? Perché è la festa delle relazioni. Dio è UNO e TRINO. Tra Padre, Figlio e Spirito Santo c’è una strettissima relazione d’amore che coinvolge l’essere stesso di Dio: Dio è relazione! Noi tutti, creati a “sua immagine e somiglianza” siamo persone in “relazione”. La relazione è la “caratteristica” dell’essere persona. Questo è un dato di fatto. Che la relazione sia “bella” come quella divina dipende dalla grazia del Signore e dalla volontà e dall’impegno di ciascuno di noi. La grazia Dio la concede abbondantemente. C’è solo da allenarsi sulla volontà e sull’impegno. Ecco allora il riferimento alla prima comunione dei bambini. Essi oggi entrano in relazione con Gesù, accogliendolo in loro nel sacramento dell’eucaristia. Entrano in relazione con Gesù che, a sua volta, con la forza e la potenza dello Spirito, li rende capaci di gustare l’amore del Padre. Questa “bella” relazione con Dio Padre, Figlio e Spirito per forza suscita relazioni positive e costruttive nelle famiglie di questi bambini e li educa alle relazioni ecclesiali e sociali. La famiglia, la chiesa e la società sono quei “luoghi di vita” nei quali o si rende visibile e concreta la presenza dell’Amore di Dio Trinità, oppure diventano “aggregati” di convenienza e non “comunità di persone” dove l’amore è l’unica via di successo e di salvezza.