13 novembre 2020
Perché vi sto parlando di questo tipo di preghiera – giaculatoria? E’ sicuramente un esercizio da effetto controllo. Abbiamo detto che la preghiera, legata al battito del cuore è inseparabile dalla vita. Conseguenze: se uno ti insulta, il pensiero immediato alla “preghiera di Gesù” elimina subito la collera. Lo spirito entra nella semplicità: “non mi do pena di nulla, nulla mi occupa, nulla di quanto è esteriore mi trattiene”. Si diventa capace di far fronte al freddo, alla fame ecc. E’ un metodo fisico che serve appunto a raggiungere la concentrazione mentale. Ma la preghiera che cos’è?
La definizione tradizionale suona così: “E’ l’elevazione della mente a Dio”. Risale a Platone. Gli autori cristiani l’hanno fatta propria e l’hanno interpretata per una maggiore completezza. Non è solo la mente ad essere attiva nella preghiera, ma l’intera persona fatta d’intelletto, volontà e cuore. Nei vari tipi di preghiera domina l’una o l’altra facoltà. Secondo gli autori dell’oriente cristiano la più perfetta è “quella del cuore” o “nel cuore”. In essa predominano i “sentimenti del cuore”. Così scrive Teofane: “Quando pronunciate la vostra preghiera, cercate di fare in modo che esca dal cuore. Nel suo vero senso, la preghiera non è altro che un sospiro del cuore verso Dio; quando manca questo slancio, non si può palare di preghiera”. Che cosa vuol dire coltivare i “sentimenti del cuore”? L’uomo prudente riflette ed agisce secondo la sana ragione. I sentimenti sono reazioni secondarie e molto mutevoli. Bisogna capire bene che cosa s’intende per cuore e sentimenti del cuore. Nel modo semplice e comune ,con il termine “cuore”, vogliamo indicare tutta la vita interiore. La Bibbia quando usa questo termine “cuore” indica il fatto che l’uomo nel suo cuore riflette, decide e reagisce. Quando conserva qualcosa nel cuore, significa che non la può dimenticare. Quindi, in questo contesto spirituale, non significa una delle facoltà dell’anima, ma l’intera persona. E’ l’intera persona che prega, quando si prega col cuore.