29 gennaio 2021
Domanda: se tu inizi a guardare in faccia i tuoi idoli e i loro gravi costi, a che serve questa consapevolezza? Serve se mette in campo la “santa ira”, cioè un po’ di rabbia verso gli errori fatti per riconoscere che ti sono costati veramente troppo. Per far tesoro di quanto ti è costato un idolo serve la voglia di tenere un po’ a te stesso, alla tua incolumità, dignità, verità e libertà. E’ la via del santo orgoglio, la piena percezione che la tua vita si meriti di meglio che queste miserie nelle quali sei caduto. Infatti sei nato per l’amore. Gli idoli sono esattamente il contrario. Devi poter accogliere in te la santa antipatia. Si tratta dell’odio evangelico. Odiare che cosa? Dice il Salmo 97,10: “Odiate il male voi che amate il Signore”. Nel vangelo di Giovanni 12,25 si legge: “Chi ama la propria vita, la perde e chi odia la propria vita in questo mondo, la conserverà per la vita eterna”. Cerchiamo di capire bene questo versetto del vangelo. Si parla di due tipi di vita, una diversa dall’altra. La prima è riferita a quella di questo mondo, che se la ami, la distruggi, la perdi. L’altra è quella eterna. Per indicare la prima vita, in greco si usa il termine “psyche”, che significa la tua vita consapevole, istintuale ed intellettuale. Per quanto riguarda la seconda, quella eterna, viene usato il termine greco “zoè”, che significa la vita profonda, spirituale. Ed è la vita piena, autentica. In conclusione devi odiare la tua mentalità mondana se vuoi ricevere la vita grande. Insomma se pensi al fatto che la vita carnale è tutta intessuta di strategie che derivano dalle menzogne accolte e seguite; se pensi a tutte le cose che ti hanno ingannato, alle illusioni, perché continuare ad inseguirle e a tenertele amiche? Non sarà il caso di averle in antipatia?