Il Caffè della Bellezza > Il fascino scientifico e spirituale della Valle del Mercure
In questo percorso di “Bellezza” con riferimento al Parco del Pollino voglio ora entrare nell’ambito culturale e spirituale partendo dalla Valle del Mercore per concludere col Santuario “Madonna del Pollino”.
Entriamo nella Valle del Mercure. L’’origine del nome potrebbe essere riferita al dio Mercurio. Si estende nella Basilicata sudoccidentale ai confini con la Calabria. Comprende in tutto sei comuni, di cui quattro in Lucania in provincia di Potenza (Castelluccio Inferiore, Castelluccio Superiore, Rotonda e Viggianello) e due in Calabria in provincia di Cosenza (Laino Borgo e Laino Castello).
E’ un ampio bacino fluviale. Gli studiosi affermano che era interamente occupata da un lago Pliocenico che, a seguito delle evoluzioni geologiche della Terra, è interamente scomparso, per via di fratture che hanno favorito il deflusso verso il Mar Tirreno. Ne sono la prova i reperti paleontologici rinvenuti. Si tratta di ippopotami (Hippotamus), del rinoceronte, della iena, dell’orso, rettili oceanici, lucertole gigantesche, la tigre. E’ stato rinvenuto interamente un Mammut o elefante primigenio (Elephas) di 400.000 – 700.000 anni fa, ora conservato presso il Museo di Naturalistico e Paleontologico di Rotonda.
La Valle, oltre ad essere la più importante stazione di ritrovamenti archeologici del Pollino, è attraversata da numerosi e importanti corsi d’acqua dal carattere torrentizio, dal fiume Mercure che, nasce a Viggianello (da Serra del Prete 2180 m) e diventa Lao in Calabria, al torrente Peschiera.