27 maggio 2021
C’è una canzone di Simone Cristicchi nella quale afferma che “sono poche le cose che contano, che servono e che restano”. Guardiamo alla nostra vita, soprattutto in questo giorno durante il quale vengono celebrati i funerali delle vittime della cabina del Mottarone. La morte di qualche persona cara o, come in questi giorni, la morte di 14 persone avvenuta a causa di un freno automatico disattivato su quella cabina che invece di andare in alto precipita nel buio, fa porre le domande di cui sopra. Che cosa conta veramente nella mia vita, breve o lunga che sia? Che cosa serve veramente di tutto ciò che metto nella mente, nel cuore o nel carrello della cultura, dei sentimenti, della fatica per essere qualcuno che coltiva il bene? Che cosa resta poi della storia che, volente o nolente ho scritto, man mano che il tempo scorreva nell’anelito di realizzare sogni, desideri oppure bruciare tappe senza gustare ciò che avveniva in me, attorno a me, a mio favore o contro di me? Farsi delle domande esistenziali è una perdita di tempo oppure rientra nel numero delle cose che contano? Far entrare i giorni, le cose, le persone nel firmamento dei valori è fuori moda oppure è un tesoro che serve, che resta e costruisce vita in questo mondo? Oggi è una giornata di silenzio, di preghiera e di domande sensate!