12 Ottobre 2020
La malizia nel cuore. Come entra? Ci sono 5 passaggi. Il primo si chiama suggestione. E’ il primo impulso. Se vedi dei soldi incustoditi, scatta nella mente l’idea: provvederò a nasconderli e poi vedrò che fare. Però ancora non viene presa alcuna decisione. C’è solo l’idea di poter fare il male. Esso si presenta in una forma piacevole. Le suggestioni al male ci sono e non si riescono ad evitare. Ma ancora non c’è alcun male. Il passo successivo è quello del colloquio. Se si lascia andare e non si coltiva la suggestione, essa scompare e finisce lì. Spesso però s’incomincia a riflettere, a ragionare, a progettare. Ad esempio: se prendo quei soldi risolvo questo problema; però non è cosa onesta; e poi qualcuno lo verrà a conoscere. Non si decide nulla, ma rimane nella testa il pensiero. Quale la colpa di questi colloqui interiori? Ancora nessuna colpa. Ma si è perso tempo prezioso. L’altro passaggio si chiama combattimento. Ecco un possibile ragionamento: sento la forte attrazione al peccato, ma devo resistere e voglio decidere di far il contrario. Da qui il quarto passaggio. Dare o non dare il consenso. Se si dà il consenso, viene commesso il peccato, anche se poi non lo si realizza per qualche intoppo. E’ già avvento nel pensiero, è un peccato di pensiero. Ma si può decidere anche di non farlo. Quando si prende questa decisione l’uomo scopre la sua libertà: è lui che decide e non la tentazione. Ma c’è un ultimo passaggio, che si chiama passione. Nel caso si decida per il consenso all’azione cattiva, ci si indebolisce e si finisce per diventare schiavi del male, in balia della passione. La volontà s’indebolisce e passo dopo passo ci si abitua al male.