29 aprile 2021
Succede che noi ci dimentichiamo della nostra stoltezza. Essa però non si dimentica mai di noi, così come dice Dio a Caino prima che uccidesse suo fratello Abele: “Il peccato è accovacciato alla tua porta; verso di te è il suo istinto, ma tu dominalo” (Gn 4,7). Caino però non ascoltò il Signore. E uccise Abele. Se noi non facciamo i conti con la nostra stoltezza, che è lì accovacciata, prima o poi ci imbroglia e saremo dominati da essa. Dobbiamo stare attenti a non togliere le mani dal volante della nostra persona, altrimenti sbandiamo. C’è sempre qualcosa da tagliare nel nostro cuore per saper offrire un sacrificio puro. E’ necessario “circoncidere il cuore”. Ecco allora il suggerimento per ogni mattina, al risveglio. Potersi rivolgere a Dio e dirgli: “O Dio vieni a salvarmi”. Da chi? Dal nemico della stoltezza. E poi continuare: “ Signore vieni presto in mio aiuto!. Tutto questo si chiama umiltà.