15 dicembre 2020 > Si lotta per vincere
Stiamo seguendo questa donna del vangelo, una donna che sanguina. Essa rappresenta l’umanità intera ed ogni singola persona.
A chi raccontare dell’intimo rifiuto del nostro modo di essere? A chi raccontare che ci sembra di essere sempre sbagliati? Ognuno ha potuto fare degli errori. Sono delle coltellate che ci siamo date. E poi: quella frase infelice di nostro padre, quella presa in giro subita, quella delusione che ci ha affossato, quella paura di rimanere esclusi, di non essere creduti, quell’umiliazione, quell’esperienza di scarto. Dentro di noi ci possono essere tante ansie, paure di ogni tipo, insensibilità, freddezze per errori subiti, per disattenzioni ricevute. A volte si fa l’esperienza amara della mancanza di affetto per sé e per gli altri; non ci si innamora, si rimane freddi, senza coinvolgersi, senza passione. Perché tutto questo? Dentro di noi c’è un io affettivo incarcerato tra barriere di autodifesa. Esse sono una gabbia. Gli esempi possono essere tanti in questa storia di paragone con questa donna dalla quale scorre sangue. Non dimentichiamo però che questa donna viene guarita, sarà liberata dalla sua solitudine. Ella è entrata in una battaglia con tanta paura e preoccupazione. Ma n’è valsa la pena. Si entra in una battaglia per vincere. Bisogna però seguire il sentiero di chi ha vissuto la guarigione. Seguiremo passo passo la sua storia.