4 maggio 2021
Concludiamo il viaggio con quella donna del vangelo che da 12 anni aveva perdite di sangue. Ella non si è rassegnata alla sua malattia. Quando qualcuno le ha parlato di Gesù si è messa in cammino per raggiungerlo. E’ stata tenace. Ha avuto pace solo quando ha toccato il suo mantello. La strategia del nemico è quella di non farci credere alla possibilità della salvezza; ce ne tiene lontano. La nostra consistenza umana invece sta proprio nello “star bene”, nella guarigione, nell’amore, nella felicità. E questo è vero per tutti. Nessuno è escluso dai beni del Padre. Facciamo nostra la Parola di Isaia 52,1-3: “Svegliati, svegliati, rivestiti della tua forza, o Sion; indossa le tue splendide vesti, o Gerusalemme, città santa! Poiché non entreranno piú in te l’incirconciso, e l’impuro.
Scuotiti di dosso la polvere, levati e mettiti a sedere, o Gerusalemme; sciogliti le catene dal collo, o figlia di Sion che sei in cattività! Poiché così dice il Signore: per nulla foste venduti e sarete riscattati senza denaro”.
Può essere questo il nuovo progetto di vita: svegliarsi e alzarsi; indossare le vesti più belle perché siamo “persone amate e sacre” e non siamo stati creati per le catene, ma per la libertà. Non siamo fatti per il buio, ma per la luce. Ricordiamoci che se siamo stati svenduti per appartenere al “nulla”, veniamo riscattati da Gesù, gratuitamente, per grazia per appartenere al “Tutto”. Chiamati a vivere, chiamati a gioire!