Chiesa Madre di Diamante

Ore 19.00 questa sera, insieme ognuno da casa propria recita il Santo Rosario misteri della gioia con Meditazioni di P. Raffaele Amendolagine

Coroncina del rosario

I MISTERO GAUDIOSO

L’ANNUNCIAZIONE DEL SIGNORE Lc.1,27…

Dio mandò l’angelo Gabriele a Nazaret… Andò da una fanciulla che era fidanzata con un certo Giuseppe… L’angelo entrò in casa e le disse: “Ti saluto, Maria! Il Signore è con te: egli ti ha colmata di grazia… Non temere, hai trovato grazia presso Dio. Avrai un figlio, lo darai alla luce e gli metterai nome Gesù… Lo Spirito Santo verrà su di te, e l’Onnipotente Dio come una nube ti avvolgerà…Nulla è impossibile a Dio!” Allora Maria disse: “Eccomi, sono la serva del Signore!”

da Maria…

Eccomi, dissi quel giorno. Oggi il mio ECCOMI lo voglio dire insieme a te.

Che cosa devi fare? Continuare a prendere la vita giorno per giorno come ti si presenta. Devi accettare con serenità le difficoltà, le amarezze, le sofferenze che si possono presentare.

Mi domandi come si fa ad essere sereni quando certe difficoltà sembrano affogarci? Con la fiducia. Abbi fiducia in Dio ed abbi fiducia anche in me perché penserò io a dire al buon Dio quello che ti occorre. Pregalo, abbandonati a Lui. Pregalo anche per mezzo mio. Ogni preghiera che rivolgi a me io la trasmetto immediatamente a Lui. Ripeti con me: “ECCOMI!” e vai avanti non solo sereno, ma con gioia. Questo è il dono che voglio farti in questa preghiera. La gioia di fare la Volontà di Dio ti deve sollevare, ti deve far sorridere. Coraggio! Avanti!

II MISTERO GAUDIOSO

LA VISITA DI MARIA A ELISABETTA Lc.1,39-45

In quei giorni Maria si mise in viaggio e raggiunse in fretta un villaggio che si trovava nella parte montagnosa della Giudea. Entrò in casa di Zaccaria e salutò Elisabetta. Appena Elisabetta udì il saluto di Maria, il bambino dentro di lei ebbe un fremito, ed essa fu colmata di Spirito Santo e a gran voce esclamò: “Dio ti ha benedetta più di tutte le altre donne, e benedetto il bambino che avrai… Beata te che hai creduto…

da Maria…

Quando l’Angelo partì da me sentii che non rimanevo sola: c’era già con me il mio Gesù. Lo Spirito Santo mi fece subito percepire questa sublime presenza.

Neppure tu devi mai sentirti solo: c’è sempre Dio con te. Sempre. Non restai a contemplare questo grande mistero che si compiva in me. Sì, adorai Dio che si stava manifestando al mondo per mezzo mio. Adorai Dio che stava prendendo l’umanità attraverso di me. Adorai quello che mi stava capitando, ma non mi fermai solo ad adorare: programmai subito di andare a trovare questa mia parente che certamente avrebbe avuto piacere di incontrarmi.

Programmai di andarle in aiuto: aspettava un bimbo ed era anziana, avrebbe certamente avuto bisogno di compagnia, di solidarietà. Pensai che solo io l’avrei potuta comprendere pienamente, perché quello che lei aspettava faceva parte del progetto di Dio che stava coinvolgendo anche me. E corsi. Sì, corsi. Non aspettai, andai in fretta perché la carità non ammette ritardi.

Questa gioia la voglio oggi donare a te. Voglio farti visita tutte le volte che solo pensi di pregarmi. Ti voglio precedere, ti voglio venire incontro, anzi già lo sto facendo. L’ho fatto tante volte nella tua vita. Cerca di sentire questa mia presenza che è la presenza stessa di Gesù.

III MISTERO GAUDIOSO

LA NASCITA DI GESU’ Lc. 2,1-7

L’imperatore Augusto con un decreto ordinò il censimento di tutti gli abitanti dell’impero romano…Tutti andavano a far scrivere il loro nome nei registri, e ciascuno nel proprio luogo di origine. Anche Giuseppe partì da Nazaret… e salì a Betlemme… e Maria sua sposa che era incinta andò con lui… Mentre si trovavano a Betlemme, giunse per Maria il tempo di partorire, ed essa diede alla luce un figlio, il suo primogenito. Lo avvolse in fasce e lo mise a dormire nella mangiatoia di una stalla, perché non avevano trovato altro posto.

da Maria…

Per mezzo mio venne al mondo. Dio volle nascere da me. Dio volle diventare uomo per mezzo mio e volle che fossi io a darlo agli altri, al mondo, a tutti. Nacque da me, nacque nella povertà, nel silenzio di una notte, nel buio delle tenebre che avvolgevano il mondo.

Anche oggi ci sono tenebre e lui vuole rischiararle con la sua presenza e lo fa e vuole farlo ancora oggi per mezzo di me. Gesù vuole nascere, rinascere in mezzo agli uomini per dare a tutti ancora la sua luce e per questo vuole ancora servirsi di me: eccomi qua, sempre pronta a fare la sua Volontà, cioè a collaborare per la salvezza degli uomini, di tutti.

Lo presentai ai pastori, ai Re Magi. Oggi lo presento a te. Sono io la mamma di Gesù che ti offro ancora oggi Gesù, mio Figlio, perché diventi tuo fratello. Accoglilo, prendilo dalle mie braccia. Adoralo mentre te lo offro. Tienilo adesso tu tra le tue braccia e promettigli di non lasciarlo.

Teniamolo e offriamolo, insieme, agli altri. Il mondo ha tanto bisogno di Gesù. Io e te, sempre insieme, dobbiamo e vogliamo darlo al mondo. Oggi lo vogliamo dare a questo mondo sofferente. E’ Lui che apre i cuori alla fiducia e alla speranza.

IV MISTERO GAUDIOSO

LA PRESENTAZIONE DI GESU’ AL TEMPIO Lc. 2,1-7

 I genitori portarono il bambino Gesù a Gerusalemme per presentarlo al Signore…Viveva allora a Gerusalemme un uomo chiamato Simeone, Un uomo retto e pieno di fede in Dio, che aspettava con fiducia la liberazione d’Israele… Mosso dallo Spirito Santo, Simeone andò nel tempio dove s’incontrò con i genitori di Gesù, proprio mentre essi stavano portandovi il loro bambino per compiere quel che ordinava la Legge del Signore. Simeone prese allora il bimbo tra le braccia e ringraziò Dio così: “Ormai, Signore, puoi lasciare che il tuo servo se ne vada in pace… Con i miei occhi ho visto il Salvatore… luce per illuminare le nazioni..”. Simeone poi parlò a Maria: “…Quanto a te… il dolore ti colpirà come colpisce una spada”

da Maria…

Quaranta giorni dopo che Gesù era nato Io e Giuseppe lo portammo al Tempio per presentarlo al Signore, come è scritto nella Legge. Ci venne incontro un vegliardo, Simeone, che mostrò interesse per la nostra famiglia. Accarezzò il bambino ed io glielo lasciai prendere tra le braccia, le sue braccia tremanti. Si mostrò così pieno di gioia che rimanemmo confusi. Lodò e ringraziò il Signore, perché aveva visto la Luce: così chiamò Gesù.

Ci meravigliammo e ci commuovemmo alle sue parole.

Poi si rivolse a me e mi disse che avrei molto sofferto a causa di quel Bimbo, che avrei molto sofferto insieme a quel Bimbo, che sarebbe stato rifiutato da molti. Mi sentii colpita nel cuore, non tanto per le sofferenze che avrei dovuto sopportare, quanto per quelle che predisse a Gesù.  Oggi il bambino Gesù lo voglio mettere tra le tua braccia.. Accoglilo come lo accolse il vecchio Simeone e riconosci in Lui la luce della tua vita, quella luce che ti farà conoscere Dio, la chiave che apre alla speranza e ti consegna la via dell’amore che salva. Fidati di Gesù, fidati di me: con Gesù ti sentirai sollevato, con Gesù vedrai tutto più chiaro, con Gesù non avrai più paura di niente. Hai tanto bisogno di Lui. Ne ha tanto bisogno il mondo, che sta brancolando nelle tenebre della sofferenza e della morte. Il vero bene solo Gesù lo può procurare.

V MISTERO GAUDIOSO

GESU’ DODICENNE E’ RITROVATO FRA I SAPIENTI DEL TEMPIO

Lc.2,41-50

Quando Gesù ebbe dodici anni, lo portarono per la prima volta con loro, secondo l’usanza. Finita la festa ripresero il viaggio di ritorno con gli altri. Ma Gesù rimase in Gerusalemme, senza che i genitori se ne accorgessero. Credevano che anche lui fosse in viaggio con la comitiva. Dopo un giorno di cammino si misero a cercarlo tra i parenti e conoscenti. Non riuscendo a trovarlo, ritornarono a cercarlo in Gerusalemme. Dopo tre giorni lo trovarono nel tempio…I suoi genitori appena lo videro rimasero stupiti e sua madre gli disse: “Figlio mio, perché ti sei comportato così con noi? Vedi, tuo padre e io ti abbiamo tanto cercato e siamo stati molto preoccupati per causa tua”. Egli rispose loro: “Perché cercarmi tanto. Non sapevate che io devo essere nella casa del Padre mio?” Ma essi non capirono il significato di quelle parole.

da Maria…

Gesù aveva dodici anni.

Furono tre giorni di pena, di preoccupazione, di tormento. Ci disse che doveva “stare nella casa del Padre suo”, doveva occuparsi delle cose del Padre suo. Non capimmo, ma accettammo quello che disse, perché sapevamo che non era un bambino come gli altri. Le sue parole restarono misteriose a me e a Giuseppe e le conservai nel mio cuore. Anche per te non è facile capire ciò che succede nella tua vita, nel mondo.  Non capisci, ma accetta ugualmente. Tra le righe storte della tua vita, tra ciò che non capisci, continua a cercare e a pensare che lì dietro c’è il volto di Gesù che “si vuole occupare delle cose del Padre suo”. Gesù si farà trovare certamente, anzi quando ti accorgi di esserti allontanato da Lui, proprio in quell’istante ti sta venendo incontro. Non avere paura: riconosci che ti manca, ferma la tua mente nella tristezza dello smarrimento. Questo vuol dire pentimento e il pentimento è inizio della salvezza. Adesso stai pregando e nella preghiera cerchi quella presenza di consolazione e di speranza. Accettiamo tutto dalle mani di Dio, perché tutto è grazia, anche i momenti di vuoto, di smarrimento. Io e Guseppe non ti lasceremo solo nel tuo cammino. Con noi ritroverai sempre il Signore e la Via da seguire.

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