Chiesa Madre di Diamante

ORE 19.00: SANTO ROSARIO < MISTERI DEL DOLORE

Via Crucis

Recita del Santo Rosario > Misteri del dolore: Lettera di Giacomo cap. 4 con commento tratto dall’Ufficio catechistico della Diocesi di Pistoia

Inizio

Credo in Dio, Padre onnipotente, creatore del cielo e della terra; e in Gesù Cristo, suo unico Figlio, nostro Signore, il quale fu concepito di Spirito Santo, nacque da Maria Vergine, patì sotto Ponzio Pilato, fu crocifisso, morì e fu sepolto; discese agli inferi; il terzo giorno risuscitò da morte; salì al cielo, siede alla destra di Dio, Padre onnipotente; di là verrà a giudicare i vivi e i morti. Credo nello Spirito Santo, la santa Chiesa cattolica, la comunione dei santi, la remissione dei peccati, la risurrezione della carne, la vita eterna. Amen.

O Dio, vieni a salvarmi

Signore, vieni presto in mio aiuto

Gloria al Padre….
Gesù mio, perdona le nostre colpe, preservaci dal fuoco dell’inferno, porta in cielo tutte le anime, specialmente le più bisognose della tua misericordia.

Primo mistero del dolore: L’AGONIA DI GESU’ NEL GETSEMANI

Dalla Lettera di Giacomo: Contro le discordie

[1]Da che cosa derivano le guerre e le liti che sono in mezzo a voi? Non vengono forse dalle vostre passioni che combattono nelle vostre membra? [2]Bramate e non riuscite a possedere e uccidete; invidiate e non riuscite ad ottenere, combattete e fate guerra! Non avete perché non chiedete; [3]chiedete e non ottenete perché chiedete male, per spendere per i vostri piaceri. 

Riflessione

La vita del credente, animata dalla “mite sapienza” di Dio, produce nel mondo i buoni frutti del vangelo e in special modo la pace, la quale è dono di Dio ma anche impegno per ogni credente: “per coloro che fanno opera di pace viene seminato nella pace un frutto di giustizia” (Gc 3,18). Se questa è la vita dell’uomo religioso, perché allora nei credenti e nelle comunità cristiane spesso non c’è la pace? A questa domanda risponde il capitolo 4 della lettera di Giacomo che inizia dalla constatazione che tra i credenti ci sono “guerre e scontri” (4,1). Ancora una volta Giacomo non è preoccupato di fare affermazioni teologiche o di riaffermare la dottrina e l’insegnamento della fede, egli vuole piuttosto aiutare i cristiani a progredire nel cammino di perfezione di cui ha parlato fin dall’inizio, in concreto vuole aiutarli a capire perché spesso non c’è pace nemmeno all’interno della comunità cristiana, nonostante si creda, si condivida la fede e si preghi insieme. Tutti desideriamo la pace, ma la pace non c’è! La pace di cui parla Giacomo non è solo l’assenza di tensioni esteriori, di conflitti o di prove, di questo ha già parlato all’inizio della lettera spiegando come, alla luce della fede, ci può essere “perfetta letizia” anche nella prova; la pace di cui adesso Giacomo parla è quella che non c’è a causa di noi stessi. Se tra noi non c’è pace è perché non siamo in pace in noi stessi.

1 Padre Nostro – 10 Ave Maria – 1 Gloria – Gesù mio….

Secondo Mistero del dolore: LA FLAGELLAZIONE DI GESU’

[4]Gente infedele! Non sapete che amare il mondo è odiare Dio?

Chi dunque vuole essere amico del mondo si rende nemico di Dio. [5]O forse pensate che la Scrittura dichiari invano: fino alla gelosia ci ama lo Spirito che egli ha fatto abitare in noi? [6]Ci dà anzi una grazia più grande; per questo dice: Dio resiste ai superbi;
agli umili invece dà la sua grazia.

7]Sottomettetevi dunque a Dio; resistete al diavolo, ed egli fuggirà da voi. 

Riflessione

Non è sufficiente sapere che Dio o gli altri ci amano, credere in Dio e nella vita eterna, affermare i valori della giustizia e della verità, non è sufficiente se non siamo felici, se non siamo sereni dentro, se non siamo contenti di noi stessi, se non abbiamo imparato a conoscere e a dominare il nostro mondo interiore “purificandolo” e orientandolo a Dio, “sottomettendolo” a Dio (4,7). Sottomettersi a Dio per Giacomo significa fare di Dio la misura della nostra vita. Non si tratta di obbedire in maniera astratta a dei comandamenti ma di formare, modellare la nostra vita allo stile di Dio. Per aiutare questo cammino di perfezione e conformazione a Dio Giacomo invita i credenti a riflettere sulla propria esperienza, sulle “guerre e le battaglie” che ci sono tra noi. Anche quando si condivide la fede, perché si è membri della stessa comunità cristiana, così come quando si condivide la vita nel matrimonio o nell’amicizia, capita di vivere esperienze di conflitto che possono essere momentanee, “le battaglie”, o persistenti nel tempo, “le guerre”. Giacomo rivela che l’esistenza di questi conflitti è dovuta al mondo delle passioni interiori, alla ricerca del “piacere”.

1 Padre Nostro – 10 Ave Maria – 1 Gloria – Gesù mio….

Terzo mistero del DOLORE: LA CORONA DI SPINE SUL CAPO DI GESU’

7]Sottomettetevi dunque a Dio; resistete al diavolo, ed egli fuggirà da voi. 

[8]Avvicinatevi a Dio ed egli si avvicinerà a voi. Purificate le vostre mani, o peccatori, e santificate i vostri cuori, o irresoluti. [9]Gemete sulla vostra miseria, fate lutto e piangete; il vostro riso si muti in lutto e la vostra allegria in tristezza. [10]Umiliatevi davanti al Signore ed egli vi esalterà.

Riflessione

Sottomettersi a Dio significa imparare la sua sapienza e applicarla alla nostra vita, alla comprensione di noi stessi, del mondo, e lasciare ispirare la nostra ricerca interiore e le nostre scelte nella chiesa e nel mondo alla luce della sua Parola. E’ la sua Parola che poi ci aiuterà a far fuggire il diavolo, cioè le tentazioni di una vita mondana, dove le passioni ci dominano contro la volontà di Dio.

Sottomettersi a Dio e avvicinarsi a lui, significa “purificare le mani” e “santificare il cuore”, cioè agire in maniera retta e rendere il cuore, cioè il nostro modo di sentire, pensare e giudicare, simile al cuore di Dio. Purificazione e santificazione rese possibili dalla conoscenza della sua Parola, dalla sua Sapienza, dalla pratica di giudicare se stessi alla luce della Parola e nel confronto con gli altri e in special modo con uomini e donne che ci annunciano il vangelo,  che si prodigano nei consigli e negli insegnamenti.

“Riconoscere la propria miseria, piangere, fare lutto, cambiare la tristezza in allegria” (4,9) sono tutti modi con cui si può permettere a Dio di cambiarci il cuore, di santificarlo. Si tratta di prendere coscienza dei meccanismi che in noi producono peccato, morte, conseguenze contrarie al bene, alla verità, alla giustizia, e riconoscere davanti a Dio la nostra debolezza, così che si diventa disponibili a farsi guidare da Lui. L’umile non è una persona debole o incapace di condurre la propria vita, al contrario l’umile è un uomo forte che decide di lasciarsi guidare da Dio perché ne ha riconosciuto la vera grandezza; ecco perché l’umile sarà innalzato da Dio, perché permette a Dio di vivere in Lui, di trasformarlo e santificarlo.

1 Padre Nostro – 10 Ave Maria – 1 Gloria – Gesù mio….

Quarto mistero del dolore : IL VIAGGIO DI GESU’ AL CALVARIO


[11]Non sparlate gli uni degli altri, fratelli. Chi sparla del fratello o giudica il fratello, parla contro la legge e giudica la legge. E se tu giudichi la legge non sei più uno che osserva la legge, ma uno che la giudica. [12]Ora, uno solo è legislatore e giudice, Colui che può salvare e rovinare; ma chi sei tu che ti fai giudice del tuo prossimo?

Riflessione

La maldicenza, il dire male degli altri in loro assenza, denota un atteggiamento di superbia, di superficialità, di codardia e impedisce la correzione fraterna. La maldicenza finisce per essere un modo con cui ci sostituiamo a Dio nel giudicare gli altri, dimenticando che il nostro punto di vista sulle persone e sulla vita è sempre parziale, perché noi non siamo Dio che conosce tutto.

1 Padre Nostro – 10 Ave Maria – 1 Gloria – Gesù mio….

Quinto mistero del dolore: LA MORTE E LA SEPOLTURA DI GESU’

Avvertimento ai ricchi

[13]E ora a voi, che dite: «Oggi o domani andremo nella tal città e vi passeremo un anno e faremo affari e guadagni», [14]mentre non sapete cosa sarà domani! Ma che è mai la vostra vita? Siete come vapore che appare per un istante e poi scompare. [15]Dovreste dire invece: Se il Signore vorrà, vivremo e faremo questo o quello. [16]Ora invece vi vantate nella vostra arroganza; ogni vanto di questo genere è iniquo. [17]Chi dunque sa fare il bene e non lo compie, commette peccato.

Il quarto capitolo si conclude con un avvertimento ai ricchi. L’esempio dei mercanti (4,13-17) che viaggiano per il mondo programmando i propri viaggi, serve a Giacomo per illustrare un altro difetto spirituale è cioè l’illusione che le cose non cambino se non per nostra volontà, l’illusione che il tempo non passi, l’illusione di poter controllare il tempo. Ma il tempo è un dono di Dio e quello che sarà domani non è in nostro potere; un credente deve dunque vivere ogni tempo come se fosse al cospetto di Dio, perché nella vita spirituale, quando si tratta di fare il bene, non si può rimandare a quando si sarà fatto quello che si doveva fare, a quando si è portato a compimento i propri affari. Giacomo vuole farci porre attenzione al fatto che spesso prima pensiamo ai nostri affari, poi se avanza tempo, al bene da fare; e il tempo non avanza quasi mai! Questo atteggiamento è dunque un’altra forma di superbia e egoismo mascherato di prudenza e di necessità legate agli impegni; per questo Giacomo conclude con una massima che si imprime bene nella memoria: “chi sa fare il bene e non lo fa, commette peccato”. Il bene va fatto quando c’è n’è bisogno, non quando non ci scomoda! Questo atteggiamento è una grave mancanza di fede e un’altra violazione del comandamento dell’amore del prossimo. Ai ricchi che vivono in questo modo la fine arriverà improvvisa e sarà una sciagura. La sorte dei ricchi è come quella di ogni uomo, ma mentre l’umile si prepara e si affida a Dio, il ricco che ha confidato nei beni, nel potere che viene dalla ricchezza, dovrà improvvisamente rendersi conto che tutto finisce, e allora si troverà ad avere la cassaforte del cuore vuota, perché allora capirà che l’amore che salva, non si compra con la ricchezza ma con altro amore.

Riflessione

1 Padre Nostro – 10 Ave Maria – 1 Gloria – Gesù mio….

Salve Regina

Salve Regina, madre di misericordia, vita, dolcezza e speranza nostra, salve. A te ricorriamo, esuli figli di Eva; a te sospiriamo gementi e piangenti in questa valle di lacrime. Orsù dunque, avvocata nostra, rivolgi a noi gli occhi tuoi misericordiosi. E mostraci, dopo questo esilio, Gesù, il frutto benedetto del tuo seno. O clemente, o pia, o dolce Vergine Maria.

Litanie Lauretane

Signore, pietà

Cristo, pietà

Signore, pietà.

Cristo, ascoltaci.

Cristo, esaudiscici.

Invocazioni alla SS. Trinità

Padre del Cielo, che sei Dio; Abbi pietà di noi

Figlio, Redentore del mondo, che sei Dio; Abbi pietà di noi

Spirito Santo, che sei Dio; Abbi pietà di noi,

Santa Trinità, unico Dio; Abbi pietà di noi,

Litanie alla Madonna

Santa Maria, prega per noi

Santa Madre di Dio, prega per noi

Santa Vergine delle vergini, prega per noi

Madre di Cristo, prega per noi

Madre della Chiesa, prega per noi

Madre della divina grazia, prega per noi

Madre purissima, prega per noi

Madre castissima, prega per noi

Madre sempre vergine, prega per noi

Madre immacolata, prega per noi

Madre degna d’amore, prega per noi

Madre ammirabile, prega per noi

Madre del Buon Consiglio, prega per noi

Madre del Creatore, prega per noi

Madre del Salvatore, prega per noi

Madre di misericordia, prega per noi

Vergine prudentissima, prega per noi

Vergine degna di onore, prega per noi

Vergine degna di ogni lode, prega per noi

Vergine potente, prega per noi

Vergine clemente, prega per noi

Vergine fedele, prega per noi

Specchio della santità divina, prega per noi

Sede della Sapienza, prega per noi

Causa della nostra letizia, prega per noi

Tempio dello Spirito Santo, prega per noi

Tabernacolo dell’eterna gloria, prega per noi

Dimora tutta consacrata a Dio, prega per noi

Rosa mistica, prega per noi

Torre di Davide, prega per noi

Torre d’avorio, prega per noi

Casa d’oro, prega per noi

Arca dell’alleanza, prega per noi

Porta del cielo, prega per noi

Stella del mattino, prega per noi

Salute degli infermi, prega per noi

Rifugio dei peccatori, prega per noi

Consolatrice degli afflitti, prega per noi

Aiuto dei cristiani, prega per noi

Regina degli Angeli, prega per noi

Regina dei Patriarchi, prega per noi

Regina dei Profeti, prega per noi

Regina degli Apostoli, prega per noi

Regina dei Martiri, prega per noi

Regina dei confessori della fede, prega per noi

Regina delle Vergini, prega per noi

Regina di tutti i Santi, prega per noi

Regina concepita senza peccato originale, prega per noi

Regina assunta in cielo, prega per noi

Regina del santo Rosario, prega per noi

Regina della famiglia, prega per noi

Regina della pace, prega per noi.

Agnello di Dio che togli i peccati del mondo, perdonaci, o Signore.

Agnello di Dio che togli i peccati del mondo, ascoltaci, o Signore.

Agnello di Dio che togli i peccati del mondo, abbi pietà di noi.

Preghiere di conclusione

Prega per noi, Santa Madre di Dio.

E saremo fatti degni delle promesse di Cristo.

Preghiamo: Concedi ai tuoi figli, Signore Dio nostro, di godere sempre la salute del corpo e dello spirito, e, per la gloriosa intercessione di Maria santissima, sempre vergine, salvaci dai mali che ora ci rattristano e guidaci alla gioia senza fine. Per Cristo nostro Signore.

Amen

1 Padre – Ave  – Gloria secondo le intenzioni del Papa

3 Eterno riposo per i defunti

Facebook
Twitter
WhatsApp