Santo rosario > misteri della gioia
Inizio
Credo in Dio, Padre onnipotente, creatore del cielo e
della terra; e in Gesù Cristo, suo unico Figlio, nostro Signore, il quale fu
concepito di Spirito Santo, nacque da Maria Vergine, patì sotto Ponzio Pilato,
fu crocifisso, morì e fu sepolto; discese agli inferi; il terzo giorno
risuscitò da morte; salì al cielo, siede alla destra di Dio, Padre onnipotente;
di là verrà a giudicare i vivi e i morti. Credo nello Spirito Santo, la santa
Chiesa cattolica, la comunione dei santi, la remissione dei peccati, la
risurrezione della carne, la vita eterna. Amen.
O Dio, vieni a salvarmi
Signore, vieni presto in mio aiuto
Gloria al Padre….
Gesù mio, perdona le nostre colpe, preservaci dal
fuoco dell’inferno, porta in cielo tutte le anime, specialmente le più
bisognose della tua misericordia.
I° MISTERO: L’ANNUNCIO DELL’ANGELO A MARIA
In quel tempo, l’angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nazareth, ad una vergine promessa sposa di un uomo della casa di David, chiamato Giuseppe. La vergine si chiamava Maria. Entrando da lei, disse: Ti saluto, o piena di grazia: il Signore è con te! A queste parole ella rimase turbata e si domandava che senso avesse un tale saluto. L’angelo le disse: Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. Ecco, concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù. Sarà grande e chiamato figlio dell’Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine. Allora Maria disse all’angelo: Come è possibile? Non conosco uomo. Le rispose l’angelo: Lo Spirito Santo scenderà su di te, su te stenderà la sua ombra la potenza dell’Altissimo. Colui che nascerà sarà dunque santo e chiamato Figlio di Dio. Vedi: anche Elisabetta, tua parente, nella sua vecchiaia, ha concepito un figlio e questo è il sesto mese per lei, che tutti dicevano sterile: nulla è impossibile a Dio. Allora Maria disse: Eccomi, sono la serva del Signore, avvenga di me quello che hai detto. E l’angelo partì da lei. (Lc 1,26-38)
Padre nostro, Ave Maria (per 10 volte), Gloria, Gesù mio.
Preghiera sul mistero
Dio, nostro Padre, ti lodiamo e ringraziamo per il dono di Maria. L’hai scelta tra le ragazze piene di “sogni e progetti”. Maria, semplice ed umile. Voleva una vita ordinaria e corretta. Aveva preparato tutto in questa prospettiva: la sua crescita, la sua educazione, il suo matrimonio con Giuseppe. Ma tu, Padre, sempre elevi e rilanci la vita ordinaria in una dimensione nuova, più ampia. L’hai chiamata per una missione infinitamente più grande, di fronte alla quale ella si trovò smarrita, ma non esitò a dire il suo “sì”: Eccomi, sono la serva del Signore! Sono uno strumento nelle tue mani! Per intercessione di questa donna amabile, umile e fedele, ti chiediamo, Padre, di cambiare la nostra mente, a volte complicata e tortuosa e confusa. Donaci ancora di sognare il bene, il bello, il giusto, l’ordine, il valore ed il rispetto per la vita; ma soprattutto aprici al discernimento quotidiano: che vuoi che faccia, Signore!i. E risponderemo: eccomi! Fa’ di me uno strumento del tuo amore!
II° MISTERO: LA VISITA DI MARIA A SANTA ELISABETTA
In quei giorni Maria si mise in viaggio verso la montagna e raggiunse in fretta una città della Giudea. Entrata nella casa di Zaccaria, salutò Elisabetta. Appena Elisabetta ebbe udito il saluto di Maria, il bambino le sussultò nel grembo. Elisabetta fu piena di Spirito Santo ed esclamò a gran voce: Benedetta tu fra le donne, e benedetto il frutto del tuo grembo! A che debbo che la madre del mio Signore venga a me? Ecco, appena la voce del tuo saluto è giunta ai miei orecchi, il bambino ha esultato di gioia nel mio grembo. E beata colei che ha creduto nell’adempimento delle parole del Signore. Allora Maria disse: L’anima mia magnifica il Signore e il mio spirito esulta in Dio mio salvatore, perché ha guardato l’umiltà della sua serva. (Lc 1,39-48)
Padre nostro, Ave Maria (per 10 volte), Gloria, Gesù mio.
Preghiera sul mistero
Signore, Padre Santo, quando lo Spirito bussa e viene accolto, subito fiorisce e serve la vita. In Maria, la risposta positiva all’annuncio dell’arcangelo Gabriele, ha messo in movimento la potenza generativa e vivificante dello Spirito. Maria concepì Gesù, Verbo incarnato. Il suo grembo divenne subito la fioritura, la primavera della salvezza. E da lei, vivificata e colmata di “grazia”, si espande una potenza di amore e di servizio che scaturisce dalla nuova realtà nella quale è stata trasformata. In fretta, con entusiasmo, con la gioia di chi è completamente a disposizione di Dio, va a casa di Elisabetta per aiutarla e contemplare insieme le “meraviglie” che Tu, Padre, stavi realizzando in loro. Donaci, Padre, lo Spirito Santo che cambi la nostra sterilità in vita, i nostri dubbi in certezze, le nostre fragilità in coraggio, la nostra tiepidezza in ardore, il nostro servizio sentito come “dovere” in condivisione piena e duratura.
III° MISTERO: LA NASCITA DI GESU’ A BETLEMME
In quei giorni un decreto di Cesare Augusto ordinò che si facesse il censimento di tutta la terra (…) fu fatto quando era governatore della Siria Quirinio. Andavano tutti a farsi registrare, ciascuno nella sua città. Anche Giuseppe, che era della casa e della famiglia di Davide, dalla città di Nazareth e dalla Galilea salì in Giudea alla città di Davide, chiamata Betlemme, per farsi registrare con Maria sua sposa, che era incinta. Mentre si trovavano in quel luogo, si compirono per lei i giorni del parto. Diede alla luce il suo figlio primogenito, lo avvolse in fasce e lo depose in una mangiatoia, perché non c’era posto per loro nell’albergo. C’erano in quella regione alcuni pastori che vegliavano facendo la guardia al loro gregge. Un angelo del Signore si presentò a loro e la gloria del Signore li avvolse di luce. Essi furono presi da grande spavento, ma l’angelo disse: Non temete, ecco vi annunzio una grande gioia, che sarà di tutto il popolo: oggi vi è nato nella città di Davide un salvatore, che è il Cristo signore. Questo per voi il segno: troverete un bambino avvolto in fasce, che giace in una mangiatoia. E subito apparve una moltitudine dell’esercito celeste che lodava Dio e diceva: Gloria a Dio nel più alto dei cieli e pace in terra agli uomini che egli ama. (Lc 2,1-44)
Padre nostro, Ave Maria (per 10 volte), Gloria, Gesù mio.
Preghiera sul mistero
Padre santo, in questo mistero, icone bellissima dell’abbraccio tra cielo e terra, potevamo rischiare di perderci, di smarrirci. Come poter pensare che un fatto così grande venisse realizzato in modo così povero e semplice! Tutto dentro un viaggio, da Nazareth a Betlemme; tutto dentro la storia dell’Altissimo che cerca accoglienza tra gli uomini e non la trova in un albergo, non la trova nelle stanze del potere politico e religioso, nei meccanismi dell’economia e della comunicazione di massa. La trova in una grotta, nell’intimità unica ed esclusiva di chi ha creduto alla tua parola. Maria e Giuseppe, lì nella grotta, da soli, nella notte, nella semplicità che tu, Padre, il Dio Onnipotente, hai scelto per regalarci la salvezza. E’ una via che si addice alle tue creature. Eppure facciamo fatica a pensare che tutto questo sia vero, proprio perché consumato nella povertà e semplicità. Dio, il mistero, il Salvatore si rivela nel silenzio, nell’intimità di una coppia, nell’essenzialità di un rifugio. E tutto il contorno: il bambino avvolto in fasce, gli angeli, i pastori sono tutti segni di un intervento divino che usa le sue chiavi, quelle che sanno di piccolezza e fragilità per annunciare e realizzare un progetto grande e potente. Donaci, Padre, l’umiltà di accogliere Gesù come “vicinanza”, “bambino” da cercare e da trovare allontanandoci dal guazzabuglio di un mondo indaffarato, preoccupato delle apparenze, di un mondo che tende a ignorare o tenere lontano questo abbraccio tra cielo e terra, come se ci togliesse qualcosa. E invece ci dona Qualcuno,
IV° MISTERO: LA PRESENTAZIONE DI GESÙ AL TEMPIO
Quando venne il tempo della loro purificazione secondo la legge di Mosè, portarono il bambino a Gerusalemme per offrirlo al Signore… Ogni maschio primogenito sarà sacro al Signore; e per offrire in sacrificio una coppia di tortore o di giovani colombi, come prescrive la legge del Signore. Ora a Gerusalemme c’era un uomo di nome Simeone, uomo giusto e timorato di Dio, che aspettava il conforto d’Israele; lo Spirito santo che era su di lui gli aveva preannunziato che non avrebbe visto la morte senza prima aver veduto il Messia del Signore. Mosso dunque dallo Spirito, si recò al tempio; e mentre i genitori vi portavano il bambino Gesù per adempiere la Legge, lo prese tra le braccia e benedisse Dio: Ora lascia, o Signore, che il tuo servo vada in pace secondo la tua parola; perché i miei occhi han visto la tua salvezza, preparata da te davanti a tutti i popoli, luce per illuminare le genti e gloria del tuo popolo Israele. Il padre e la madre di Gesù si stupivano delle cose che si dicevano di lui. Simeone li benedisse e parlò a Maria, sua madre: Egli è qui per la rovina e la risurrezione di molti in Israele, segno di contraddizione, perché siano svelati i pensieri di molti cuori. E anche a te una spada trafiggerà l’anima. (Lc 2,22-35)
Padre nostro, Ave Maria (per 10 volte), Gloria, Gesù mio.
Preghiera sul mistero
Padre santo, anche in questo mistero veniamo sorpresi dalla famiglia di Nazareth. Non approfitta, non si vanta delle grazie e della scelta caduta su di loro. No, anzi vivono tutto secondo lo stile dell’ubbidienza e del nascondimento. Sono altri che si accorgono della preziosità di ciò che sta succedendo intorno a loro. Il vecchio Simeone, la profetessa Anna, al tempio di Gerusalemme accolgono quella Luce e quel Fuoco di amore che è la presenza di Dio nel mondo. Gesù è la salvezza annunciata e accolta. A coloro che l’accolgono dona la gioia di essere “figli” del Padre! Nelle tenebre di questo mondo, nelle storie di menzogna, di lotta per chi conta di più nella vita, Tu, attraverso le braccia di Maria e Giuseppe, ci consegni la Luce. Conta di più chi illumina, chi riscalda, chi libera dalla schiavitù, chi si lascia consumare come una candela perché altri possano vedere e camminare verso la Meta, la Gerusalemme celeste. Che Gesù non sia per noi Colui che brilla di luce abbagliante, ma Colui alla cui Luce accendiamo la nostra vita.
V° MISTERO: GESÙ RITROVATO NEL TEMPIO
I genitori di Gesù si recavano tutti gli anni a Gerusalemme per la festa di Pasqua. Quando egli ebbe dodici anni vi salirono di nuovo secondo l’usanza; ma trascorsi i giorni della festa, mentre essi riprendevano la via del ritorno, il fanciullo Gesù rimase a Gerusalemme, senza che i genitori se ne accorgessero. Credendolo nella carovana, fecero una giornata di viaggio, e poi si misero a cercarlo tra i parenti e i conoscenti; non avendolo trovato, tornarono in cerca di lui a Gerusalemme. Dopo tre giorni lo trovarono nel tempio, seduto in mezzo ai dottori, mentre li ascoltava e li interrogava. E tutti quelli che l’udivano erano pieni di stupore per la sua intelligenza e le sue risposte. Al vederlo rimasero stupiti e sua madre gli disse: Figlio, perché ci hai fatto così? Ecco, tuo padre e io, angosciati, ti cercavamo. Ed egli rispose: Perché mi cercavate? Non sapevate che io devo occuparmi delle cose del Padre mio? Ma essi non compresero le sue parole. Partì dunque con loro e tornò a Nazareth e stava loro sottomesso. Sua madre serbava tutte queste cose nel suo cuore. (Lc 2,41-51)
Padre nostro, Ave Maria (per 10 volte), Gloria, Gesù mio.
Preghiera sul mistero
Padre santo, ancora una volta Maria e Giuseppe devono fare esperienza dell’imprevedibilità di Dio, come se la loro vita fosse un continuo cammino alla tua scuola e a quella del loro figlio. Gesù deve “occuparsi delle cose del Padre suo”. E Maria e Giuseppe, dopo tre giorni di cammino, trovano questo figlio smarrito per continuare ad imparare che la tua volontà non è uguale alla loro. Dona anche a noi questo senso dell’orientamento nella ricerca di tuo Figlio, che spesso perdiamo di vista. Spesso lo accusiamo che ci ha abbandonato. Gli diciamo: dove sei? Ancora, in questi giorni di prova, sono tantissimi che gridano: “Gesù, dove sei? Dio perché non ti fai vedere, perché non intervieni?”. Anche Maria non comprese, ma continuò a prendersi cura, a fidarsi di quell’annuncio: “Il Signore è con te”. Donaci, Padre, la grazia di non dimenticare, donaci la forza di “custodire e conservare tutte queste cose nel nostro cuore”. Solo alla tua Luce potremo vedere la “luce”, capire il senso di ogni esperienza che ci fai vivere.
Salve Regina, madre di misericordia, vita, dolcezza e speranza nostra, salve. A te ricorriamo, esuli figli di Eva; a te sospiriamo gementi e piangenti in questa valle di lacrime. Orsù dunque, avvocata nostra, rivolgi a noi gli occhi tuoi misericordiosi. E mostraci, dopo questo esilio, Gesù, il frutto benedetto del tuo seno. O clemente, o pia, o dolce Vergine Maria.