Chiesa Madre di Diamante

Ore 19.00: Santo Rosario > Misteri della gloria

Fonte battesimale chiesa Madre di Diamante CS

Santo Rosario > Misteri della gloria con la Prima Lettera di Pietro

Inizio

Credo in Dio, Padre onnipotente, creatore del cielo e della terra; e in Gesù Cristo, suo unico Figlio, nostro Signore, il quale fu concepito di Spirito Santo, nacque da Maria Vergine, patì sotto Ponzio Pilato, fu crocifisso, morì e fu sepolto; discese agli inferi; il terzo giorno risuscitò da morte; salì al cielo, siede alla destra di Dio, Padre onnipotente; di là verrà a giudicare i vivi e i morti. Credo nello Spirito Santo, la santa Chiesa cattolica, la comunione dei santi, la remissione dei peccati, la risurrezione della carne, la vita eterna. Amen.

O Dio, vieni a salvarmi

Signore, vieni presto in mio aiuto

Gloria al Padre….
Gesù mio, perdona le nostre colpe, preservaci dal fuoco dell’inferno, porta in cielo tutte le anime, specialmente le più bisognose della tua misericordia.

Primo mistero della gloria: La risurrezione di Gesù

Dalla Prima Lettera di Pietro 2,18-20

18Domestici, state sottomessi con profondo rispetto ai vostri padroni, non solo a quelli buoni e miti, ma anche a quelli prepotenti. 19Questa è grazia: subire afflizioni, soffrendo ingiustamente a causa della conoscenza di Dio; 20che gloria sarebbe, infatti, sopportare di essere percossi quando si è colpevoli? Ma se, facendo il bene, sopporterete con pazienza la sofferenza, ciò sarà gradito davanti a Dio. 

Riflessione

La situazione di difficoltà nella quale si vengono a vivere i primi cristiani si evince al massino nella categoria dei servi domestici (schiavi) convertiti al cristianesimo. Essi sono privi di ogni diritto, sono “cosa” del padrone. Rischiano di soffrire ingiustamente. Infatti ci sono padroni cattivi. Come poter restare in questa condizione di vita? Pietro si rifà alla fede. Chiama in causa il rapporto con Dio e la nuova coscienza che di Lui hanno i servi diventati cristiani. Essi sono chiamati a superare la logica della reversibilità sulla quale si basano le relazioni sociali nel quadro dell’umana giustizia: all’azione buona corrisponde la premiazione; a quella cattiva la punizione. E nel quadro dei valori reversibili la sofferenza ingiusta chiama violenza. Se invece è sopportata a causa della coscienza di Dio e sulle orme di Cristo, essa appare come grazia. Va precisato che non qualsiasi sofferenza è grazia, ma sicuramente lo è quella ingiusta. C’è grazia infatti dove non c’è il ricambio. Pietro contrappone infatti due tipi di sofferenza: senza alcun valore la prima, assai preziosa la seconda: “che gloria sarebbe sopportare di essere colpiti quando si è colpevoli? Ma se, facendo il bene, sopporterete con pazienza la sofferenza, ciò sarà gradito davanti a Dio”.

Anche oggi ci sono situazioni nelle quali la sofferenza ci viene incontro in forma ineluttabile, come ai “servi” destinatari di questo brano. Come vivere il vangelo in situazioni di violenza, di malattie, di ingiustizie, di odio che si scatenano su di noi o sulla nostra comunità? Come resistere alla spirale della violenza e del male? La Prima Lettera di Pietro non ci dice come evitare la sofferenza, ma come viverla cristianamente. Resta sempre e comunque l’impegno cristiano a non essere, da una parte, causa di ingiustizie e, dall’altra, a prodigarsi per essere promotori di giustizia e costruttori di pace in ogni angolo del mondo.

Padre nostro – 10 Ave Maria – 1 Gloria al Padre – Gesù mio…

Secondo mistero della gloria: L’ascensione di Gesù al cielo

Dalla Prima Lettera di Pietro 2,21

21A questo infatti siete stati chiamati, perché
anche Cristo patì per voi,
lasciandovi un esempio,
perché ne seguiate le orme:

Riflessione

La possibilità di soffrire a causa del bene è vista come parte costitutiva di quella chiamata che ha raggiunto e trasformato l’esistenza dei cristiani: “a questo infatti siete stati chiamati”. Dio chiama alla santità, ad ereditare la benedizione, alla gloria eterna in Cristo Gesù. La prospettiva di Pietro è profondamente teologica e cristologica. La divina chiamata invita ad avere come modello, come esempio “Cristo che patì”. L’immagine potrebbe essere quella del bambino che deve imparare a scrivere e ricalca e copia il più fedelmente possibile quanto segnato dal maestro. I cristiani devono trascrivere nella propria vita il comportamento lasciato da Cristo nella sua passione. Dopo l’immagine della mano, si passa a quella del piede che segue le “orme”. Gesù non manda i suoi allo sbaraglio, standosene seduto. No.  Egli è andato avanti, ha lasciato le orme perché altri possano continuare la sua opera. Quando ha chiamato i primi discepoli ha detto loro: “Venite dietro di me”. E prontamente lo seguirono!

C’è una sofferenza che non fa alcun onore, ma getta vergogna sulla comunità cristiana: cristiani ingiusti, imprudenti, ladri, omicidi, mafiosi, corrotti! Ci sono sofferenze causate da noi con maldicenze, intemperanze. Tutte queste ed altre sofferenze non le possiamo chiamare “grazia”. La grazia di cui parla Pietro sbocca dal connubio della sofferenza con la giustizia e la prassi del bene: beati i perseguitati a causa della giustizia!

1 Padre nostro – 10 Ave Maria – 1 Gloria al Padre – Gesù mio…

Terzo mistero della gloria: La discesa dello Spirito Santo

Dalla Prima Lettera di Pietro 2,22-23

22egli non commise peccato
e non si trovò inganno sulla sua bocca;
23insultato, non rispondeva con insulti,
maltrattato, non minacciava vendetta,
ma si affidava a colui
che giudica con giustizia..

Riflessione

Ci troviamo davanti ad un inno cristologico, che dipinge il Cristo durante la sua passione. In primo piano c’è l’affermazione della sua assoluta innocenza: “Egli non commise peccato e non si trovò inganno nella sua bocca”. Segue il ricordo della sua mitezza: “insultato non rispondeva, maltrattato non minacciava vendetta”. I vangeli ci parlano di Gesù oltraggiato e deriso in vari modi: dai giudei e dai pagani, dai capi e dai sacerdoti, dai semplici passanti e perfino dai crocifissi con lui. Davanti agli oltraggi egli è presente col suo mite silenzio: “Non rispondeva”. Si comporta precisamente come aveva insegnato, senza opporre resistenza al male: “soffrendo non minacciava”. Chiede solo perdono per chi lo perseguita: “Padre perdona loro perché non sanno quello che fanno”.

La contemplazione del Crocifisso ha sostenuto, nel corso della storia, milioni di cristiani nelle situazioni più disperate, dai martiri ai perseguitati, dagli schiavi agli sfruttati di ogni tipo! Sicuramente sarà salutare per ciascuno di noi contemplare il suo volto e prendere forza da Lui.

 1 Padre nostro – 10 Ave Maria – 1 Gloria al Padre – Gesù mio…

Quarto mistero della gloria: Maria Assunta in cielo

Dalla Prima Lettera di Pietro 2,24

24Egli portò i nostri peccati nel suo corpo
sul legno della croce,
perché, non vivendo più per il peccato,
vivessimo per la giustizia;
dalle sue piaghe siete stati guariti.

Riflessione

La passione e morte di Gesù viene interpretata in termini di massima solidarietà: “Egli portò i nostri peccati sul suo corpo, sul legno”. Egli l’innocente paga per noi e per tutti. La lettera fa riferimento a due realtà fisiche sulle quali i nostri peccati sono addossati: il corpo di Cristo, che diventa spazio umano – divino nel quale vengono riversate le nostre malvagità, ed il legno, la croce, strumento del patibolo, segno dell’infamia, così come viene espresso da San Paolo: “E’ diventato lui stesso maledizione per noi” (Gal 3,13). Qual è lo scopo di questo sacrificio offerto al Padre? La possibilità reale per ogni uomo di cambiare vita, di porre fine alla dinamica della propria esistenza: “vivere non per il peccato, ma per la giustizia”. Questa espressione è l’eco della catechesi liturgico – battesimale che riscontriamo nella Lettera di san Paolo ai Romani: “Che diremo dunque? Noi che siamo morti al peccato, come potremo ancora vivere in esso?… Cristo morì per il peccato una volta per tutte, ora invece che vive, vive per Dio. Così anche voi, consideratevi morti al peccato, ma viventi per Dio, in Cristo Gesù”. Il versetto 24 di questo inno attinge al profeta Isaia dove si legge: “per le sue piaghe noi siamo stati guariti” (Is 53,5). Pietro però invece della prima persona plurale usa la seconda: “Voi siete stati guariti”. Non è casuale. Ai servi esposti a percosse ingiustificate da parte dei padroni, Pietro ricorda quelle ricevute da Gesù, Servo del Signore. La guarigione degli schiavi proviene dal corpo martoriato di un altro “Servo”: “dalla sua piaga siete stai guariti”.

1 Padre nostro – 10 Ave Maria – 1 Gloria al Padre – Gesù mio…

Quinto mistero della gloria: Maria Incoronata Regina

Dalla Prima Lettera di Pietro 2,25

25Eravate erranti come pecore,
ma ora siete stati ricondotti
al pastore e custode delle vostre anime

Riflessione

Il riferimento è sempre ai “servi maltrattati ingiustamente” dai loro padroni. Ancora una volta c’è un’ispirazione ad Isaia che dice: “Noi tutti eravamo sperduti come un gregge, ognuno di noi seguiva la sua strada…” (Is 53,6). Nella Lettera di Pietro però c’è il risvolto positivo: “Eravate erranti come pecore, ma ora siete stai ricondotti al pastore e custode (vescovo) delle vostre anime”. Chi li riconduce? Se si guarda all’immagine delle pecore, ci rendiamo conto che esse non sono in grado di tornare indietro da sole: se il pastore non va a cercarle, esse si perdono e finiscono come preda di animali feroci. E’ Dio che guarisce e che riconduce. Lo fa nell’assoluta gratuità. A chi riconduce? A Gesù “pastore e custode delle anime”. Quel Gesù “servo” che viene ingiustamente perseguitato ed ucciso è causa della “guarigione” e della salvezza delle pecore ed a Lui Dio riconduce questo popolo di “servi” salvati dal peccato. Gesù è il Pastore che custodisce e vigila sul suo gregge. Le pecore non sono condotte ad un luogo sicuro, l’ovile, ma al Pastore sicuro e affidabile. L’ovile non è più un “recinto”, è la persona stessa del Cristo morto e risorto.

Proviamo a metterci un momento nella condizione dei servi sottoposti a padroni ostili. Cosa poteva significare per loro sentirsi dire: “Siete stati ricondotti al pastore e custode delle vostre anime”? E’ una parola di grande conforto che conferisce nuovo significato e valore alla loro vita. Per i padroni non conta molto; per Gesù sì, anzi è preziosa a tal punto che ha sacrificato la vita anche per loro. Perciò possono guardare avanti con fiducia. Anche la nostra vita è segnata da prove e da ingiusto dolore. Su di noi, però, c’è lo sguardo profondo del Pastore e possiamo pregare: “Anche se dovessi camminare in una valle oscura, non temo alcun male, perché Tu sei con me!”

1 Padre nostro – 10 Ave Maria – 1 Gloria al Padre – Gesù mio…

Salve Regina

Salve Regina, madre di misericordia, vita, dolcezza e speranza nostra, salve. A te ricorriamo, esuli figli di Eva; a te sospiriamo gementi e piangenti in questa valle di lacrime. Orsù dunque, avvocata nostra, rivolgi a noi gli occhi tuoi misericordiosi. E mostraci, dopo questo esilio, Gesù, il frutto benedetto del tuo seno. O clemente, o pia, o dolce Vergine Maria.

Litanie Lauretane

Signore, pietà

Cristo, pietà

Signore, pietà.

Cristo, ascoltaci.

Cristo, esaudiscici.

Invocazioni alla SS. Trinità

Padre del Cielo, che sei Dio; Abbi pietà di noi

Figlio, Redentore del mondo, che sei Dio; Abbi pietà di noi

Spirito Santo, che sei Dio; Abbi pietà di noi,

Santa Trinità, unico Dio; Abbi pietà di noi,

Litanie alla Madonna

Santa Maria, prega per noi

Santa Madre di Dio, prega per noi

Santa Vergine delle vergini, prega per noi

Madre di Cristo, prega per noi

Madre della Chiesa, prega per noi

Madre della divina grazia, prega per noi

Madre purissima, prega per noi

Madre castissima, prega per noi

Madre sempre vergine, prega per noi

Madre immacolata, prega per noi

Madre degna d’amore, prega per noi

Madre ammirabile, prega per noi

Madre del Buon Consiglio, prega per noi

Madre del Creatore, prega per noi

Madre del Salvatore, prega per noi

Madre di misericordia, prega per noi

Vergine prudentissima, prega per noi

Vergine degna di onore, prega per noi

Vergine degna di ogni lode, prega per noi

Vergine potente, prega per noi

Vergine clemente, prega per noi

Vergine fedele, prega per noi

Specchio della santità divina, prega per noi

Sede della Sapienza, prega per noi

Causa della nostra letizia, prega per noi

Tempio dello Spirito Santo, prega per noi

Tabernacolo dell’eterna gloria, prega per noi

Dimora tutta consacrata a Dio, prega per noi

Rosa mistica, prega per noi

Torre di Davide, prega per noi

Torre d’avorio, prega per noi

Casa d’oro, prega per noi

Arca dell’alleanza, prega per noi

Porta del cielo, prega per noi

Stella del mattino, prega per noi

Salute degli infermi, prega per noi

Rifugio dei peccatori, prega per noi

Consolatrice degli afflitti, prega per noi

Aiuto dei cristiani, prega per noi

Regina degli Angeli, prega per noi

Regina dei Patriarchi, prega per noi

Regina dei Profeti, prega per noi

Regina degli Apostoli, prega per noi

Regina dei Martiri, prega per noi

Regina dei confessori della fede, prega per noi

Regina delle Vergini, prega per noi

Regina di tutti i Santi, prega per noi

Regina concepita senza peccato originale, prega per noi

Regina assunta in cielo, prega per noi

Regina del santo Rosario, prega per noi

Regina della famiglia, prega per noi

Regina della pace, prega per noi.

Agnello di Dio che togli i peccati del mondo, perdonaci, o Signore.

Agnello di Dio che togli i peccati del mondo, ascoltaci, o Signore.

Agnello di Dio che togli i peccati del mondo, abbi pietà di noi.

Preghiere di conclusione

Prega per noi, Santa Madre di Dio.

E saremo fatti degni delle promesse di Cristo.

Preghiamo: Concedi ai tuoi figli, Signore Dio nostro, di godere sempre la salute del corpo e dello spirito, e, per la gloriosa intercessione di Maria santissima, sempre vergine, salvaci dai mali che ora ci rattristano e guidaci alla gioia senza fine. Per Cristo nostro Signore.

Amen

Un Padre – Ave – Gloria secondo le intenzioni del Papa

3 Eterno riposo per i defunti

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