Santo Rosario > Misteri della gloria con la Seconda Lettera di Pietro con spunti di riflessione tratti dalla Lectio divina di Padre Pino Stancari S.J.
Inizio
Credo in Dio, Padre onnipotente, creatore del cielo e della terra; e in Gesù Cristo, suo unico Figlio, nostro Signore, il quale fu concepito di Spirito Santo, nacque da Maria Vergine, patì sotto Ponzio Pilato, fu crocifisso, morì e fu sepolto; discese agli inferi; il terzo giorno risuscitò da morte; salì al cielo, siede alla destra di Dio, Padre onnipotente; di là verrà a giudicare i vivi e i morti. Credo nello Spirito Santo, la santa Chiesa cattolica, la comunione dei santi, la remissione dei peccati, la risurrezione della carne, la vita eterna. Amen.
O Dio, vieni a salvarmi
Signore, vieni presto in mio aiuto
Gloria al Padre….
Gesù mio, perdona le nostre colpe, preservaci dal fuoco dell’inferno, porta in cielo tutte le anime, specialmente le più bisognose della tua misericordia.
Primo mistero della gloria: Gesù risorge dai morti
Dalla Seconda Lettera di Pietro 1,1-2
1Simon Pietro, servo e apostolo di Gesù Cristo, a coloro ai quali il nostro Dio e salvatore Gesù Cristo, nella sua giustizia, ha dato il medesimo e prezioso dono della fede: 2grazia e pace siano concesse a voi in abbondanza mediante la conoscenza di Dio e di Gesù Signore nostro.
Riflessione
Pietro, facendo appello anche al suo nome “Simone”, si qualifica in virtù del servizio e della missione che gli è stata affidata, cioè la sua appartenenza a quel ministero al quale il Signore Gesù ha chiamato anche a lui in qualità di servo e apostolo. Egli testimonia la stretta relazione vissuta con Gesù che è il Cristo, il Messia di Israele, il Vivente. Gesù Signore ha affidato ai suoi primi discepoli, a quella prima comunità, alla prima Chiesa di Gerusalemme, l’impegno missionario nella sua forma più autentica e pregnante. Pietro si rivolge ai pagani evangelizzati, affermando che condividono tutti insieme “la stessa preziosa fede”, che è messa in riferimento alla “giustizia di Dio”, cioè a uno stesso disegno di salvezza che si è compiuto secondo la volontà di Dio, grazie all’ubbidienza di suo Figlio. Li saluta con l’espressione: grazia e pace sia concessa a voi in abbondanza”. Non è semplicemente un augurio, ma esprime un desiderio, uno slancio, un fervore, un’aspettativa, una prospettiva di crescita lungo la quale sono impegnati coloro a cui Pietro si rivolge. Egli desidera che questa grazia e pace sia finalmente concessa in quella pienezza che corrisponde alla “conoscenza” di Dio e di Gesù, nostro Signore. E’ molto importante il termine “conoscenza”. La conoscenza è un elemento vitale, è un impegno affettivo, è un’immersione totale del vissuto nella relazione con il mistero di Dio che si è rivelato. Vi leggiamo la preoccupazione di Pietro circa il rischio che questi ex pagani, ora convertiti, possano ricadere nella vita di prima. Se non si cresce vuol dire che ci sia adagia, si slitta, si scivola, si precipita, si sta arretrando; vuol dire che l’autenticità del Vangelo non è più valorizzata come merita.
Padre nostro – 10 Ave Maria – 1 Gloria al Padre – Gesù mio…
Secondo mistero della gloria: Gesù ascende al cielo
Dalla Seconda Lettera di Pietro 1,3-4
3La sua potenza divina ci ha donato tutto quello che è necessario per una vita vissuta santamente, grazie alla conoscenza di colui che ci ha chiamati con la sua potenza e gloria. 4Con questo egli ci ha donato i beni grandissimi e preziosi a noi promessi, affinché per loro mezzo diventiate partecipi della natura divina, sfuggendo alla corruzione, che è nel mondo a causa della concupiscenza.
Riflessione
Pietro, che è ormai in procinto di affrontare il martirio a Roma, ci parla di quella vocazione – la sua, la nostra – alla vita cristiana che è donata dalla potenza di Dio, che è dinamica. Il dono della fede ricevuto dalla potenza di Dio è una modalità di vivere, di stare al mondo, in quanto è dono “di ogni bene”: è un dono totale dove tutto diventa dono. Egli ci ha conferito quella capacità di vivere per cui tutto è dono. “dono di quello che è necessario per una vita vissuta santamente”: quella capacità di vivere, quel modo di affrontare la vita, di stare nella stessa vita divina. Tutto è diventato dono “mediante la conoscenza”. Questa potenza di Dio fa della nostra vita un insieme di relazioni che sono costantemente aperte e, in prospettiva, sempre più ampie, larghe, capienti, disponibili all’accoglienza di tutti e di tutto come suo dono. Tutto questo ci riguarda in quanto siamo coinvolti affettivamente nella relazione con Colui che ci ha chiamati (vocazione), con la sua gloria, il suo vigore e la sua potenza. E aggiunge ancora: questo coinvolgimento affettivo configura la nostra vocazione alla vita come capacità di aprirci all’inesauribile molteplicità dei doni, con la piena fiducia nel compimento delle promesse.
1 Padre nostro – 10 Ave Maria – 1 Gloria al Padre – Gesù mio…
Terzo mistero del dolore: A Gesù viene data una corona di spine
Dalla Seconda Lettera di Pietro 1,5-7
5Per questo mettete ogni impegno per aggiungere alla vostra fede la virtù, alla virtù la conoscenza, 6alla conoscenza la temperanza, alla temperanza la pazienza, alla pazienza la pietà, 7alla pietà l’amore fraterno, all’amore fraterno la carità.
Riflessione
Pietro si rivolge a noi con quel desiderio e urgenza di chi vuole in tutti i modi trasmetterci quello che è il patrimonio decisivo, essenziale e prezioso dell’esperienza cristiana. Ed ecco quindi il richiamo “per questo mettete ogni impegno”. Si tratta di prendere sul serio questa potenza che è l’energia che sollecita e promuove dall’interno la nostra vocazione, la nostra capacità di vivere. Ma non basta soltanto “prendere sul serio”; si tratta di mettere in gioco la vita. Per raggiungere il livello estremo, più maturo e decisivo che mai, quello che giunge a impegnare la vita fino alla morte, bisogna spendersi in modo totale. E Pietro usa otto segnali di qualità che servono ad illustrare quell’impegno urgente relativo ad una spendita totale del nostro vissuto. Il progresso da un passo all’altro costituisce il motivo per impostare la “vera festa”, alla quale tutta l’umanità è chiamata a prendervi parte: “aggiungere alla vostra fede la virtù, alla virtù la conoscenza, alla conoscenza la temperanza, alla temperanza la pazienza, alla pazienza la pietà, alla pietà l’amore fraterno, all’amore fraterno la carità”. Una sequenza di otto termini che qui sono concatenati fra loro: dalla fede (il principio) alla carità, il termine che conclude. Viene fuori tutto un percorso che, nelle sue diverse sfaccettature, serve ad identificare l’immagine di una vita che è operosa nella totalità delle sue espressioni; è operosa in modo capillare ed instancabile.
1 Padre nostro – 10 Ave Maria – 1 Gloria al Padre – Gesù mio
Quarto mistero del dolore: Gesù porta la croce al Calvario
Dalla Seconda Lettera di Pietro 1,8-9
8Questi doni, presenti in voi e fatti crescere, non vi lasceranno inoperosi e senza frutto per la conoscenza del Signore nostro Gesù Cristo. 9Chi invece non li possiede è cieco, incapace di vedere e di ricordare che è stato purificato dai suoi antichi peccati.
Riflessione
Il coinvolgimento affettivo è nella totalità della vita e nei vari suoi aspetti. “Se queste cose si trovano in abbondanza in voi, non vi lasceranno oziosi né senza frutto per la conoscenza del Signore nostro Gesù Cristo”. Si tratta di un’operosità continua, metodica, sistematica, puntuale che ci coinvolge nell’animo e nei comportamenti, nei pensieri e nei desideri, nelle intenzioni e nelle relazioni, in tutti i momenti e in tutti gli ambienti che vengono attraversati da chi affronta il cammino della vita. Questo modo di vivere è la risposta a quella vocazione che ci chiama alla relazione piena col Signore nostro Gesù Cristo. Chi invece non ha queste cose è cieco e miope”. Sta riprendendo quello che si legge anche nella Lettera di Giacomo, cioè una situazione nella quale la vita dei cristiani, che pure si vanta di essere espressione matura della novità piena e definitiva, è piatta, è una vita sciatta, spenta, vuota, contraddittoria, evanescente e inconcludente. Questa è la cecità di chi va a tentoni avendo dimenticato il frutto del proprio battesimo (“dimentico di essere stato purificato dai suoi antichi peccati”). La vita battesimale viene così banalizzata, svuotata e, in un certo modo, tradita. E’ interessante questa immagine plastica di cristiani che vanno alla cieca, a tentoni perché hanno dimenticato. La vera cecità è lo svuotamento dei criteri in base ai quali avviene il discernimento dell’animo circa le scelte, gli itinerari, le responsabilità della vita. E’ così che viene meno il frutto del battesimo.
1 Padre nostro – 10 Ave Maria – 1 Gloria al Padre – Gesù mio…
Quinto mistero del dolore: La crocifissione, la morte e la sepoltura di Gesù
Dalla Seconda Lettera di Pietro 1,10-11
10Quindi, fratelli, cercate di rendere sempre più salda la vostra chiamata e la scelta che Dio ha fatto di voi. Se farete questo non cadrete mai. 11Così infatti vi sarà ampiamente aperto l’ingresso nel regno eterno del Signore nostro e salvatore Gesù Cristo.
Riflessione
Ecco la raccomandazione di Pietro. E’ una raccomandazione affettuosa; Pietro non assume un atteggiamento di riprovazione o di severa condanna. E’ invece una prospettiva di incoraggiamento: “affrettatevi…”! C’è un’urgenza, “non perdete tempo per render sempre più sicura la vostra vocazione”. Questo è il bisogno di essere solleciti nel rispondere alla vocazione ricevuta, che ci ha coinvolti in una relazione di totale appartenenza al Signore Gesù Cristo. Aderendo a Lui, anche noi entriamo nella sua morte e risurrezione. In Lui abbiamo accesso alla natura divina. Questa è la premessa per non inciampare; “Se farete questo non inciamperete mai”, perché chi va a tentoni prima o poi inciampa. Quanti scandali, quanti motivi per rimettere tutto in discussione e come si fa presto! “Non inciamperete mai”, dice Pietro, anzi “troverete” aperta la strada per entrare nel Regno eterno che fa capo alla signoria di Gesù. Che prezzo bisogna pagare per entrare nel suo Regno? C’è qualcuno che ha già pagato, l’ingresso alla festa è già stato pagato e tutti sono invitati ed incoraggiati ad entrarvi. Qual è il nostro compito? Si tratta di corrispondere a Colui che ha pagato le spese per lo spettacolo della vita, quello spettacolo che ci consente di stare al mondo e di scoprire che il Regno è instaurato. Attraverso la sua morte Gesù ha trasformato tutte le vicissitudini, anche le più incresciose, della nostra vicenda umana, portandole dentro la misericordia che salva. E’ il pieno ritorno alla Vita nel “regno eterno del Signore”.
1 Padre nostro – 10 Ave Maria – 1 Gloria al Padre – Gesù mio…
Salve Regina
Salve Regina, madre di misericordia, vita, dolcezza e speranza nostra, salve. A te ricorriamo, esuli figli di Eva; a te sospiriamo gementi e piangenti in questa valle di lacrime. Orsù dunque, avvocata nostra, rivolgi a noi gli occhi tuoi misericordiosi. E mostraci, dopo questo esilio, Gesù, il frutto benedetto del tuo seno. O clemente, o pia, o dolce Vergine Maria.
Litanie Lauretane
Signore, pietà
Cristo, pietà
Signore, pietà.
Cristo, ascoltaci.
Cristo, esaudiscici.
Invocazioni alla SS. Trinità
Padre del Cielo, che sei Dio; Abbi pietà di noi
Figlio, Redentore del mondo, che sei Dio; Abbi pietà di noi
Spirito Santo, che sei Dio; Abbi pietà di noi,
Santa Trinità, unico Dio; Abbi pietà di noi,
Litanie alla Madonna
Santa Maria, prega per noi
Santa Madre di Dio, prega per noi
Santa Vergine delle vergini, prega per noi
Madre di Cristo, prega per noi
Madre della Chiesa, prega per noi
Madre della divina grazia, prega per noi
Madre purissima, prega per noi
Madre castissima, prega per noi
Madre sempre vergine, prega per noi
Madre immacolata, prega per noi
Madre degna d’amore, prega per noi
Madre ammirabile, prega per noi
Madre del Buon Consiglio, prega per noi
Madre del Creatore, prega per noi
Madre del Salvatore, prega per noi
Madre di misericordia, prega per noi
Vergine prudentissima, prega per noi
Vergine degna di onore, prega per noi
Vergine degna di ogni lode, prega per noi
Vergine potente, prega per noi
Vergine clemente, prega per noi
Vergine fedele, prega per noi
Specchio della santità divina, prega per noi
Sede della Sapienza, prega per noi
Causa della nostra letizia, prega per noi
Tempio dello Spirito Santo, prega per noi
Tabernacolo dell’eterna gloria, prega per noi
Dimora tutta consacrata a Dio, prega per noi
Rosa mistica, prega per noi
Torre di Davide, prega per noi
Torre d’avorio, prega per noi
Casa d’oro, prega per noi
Arca dell’alleanza, prega per noi
Porta del cielo, prega per noi
Stella del mattino, prega per noi
Salute degli infermi, prega per noi
Rifugio dei peccatori, prega per noi
Consolatrice degli afflitti, prega per noi
Aiuto dei cristiani, prega per noi
Regina degli Angeli, prega per noi
Regina dei Patriarchi, prega per noi
Regina dei Profeti, prega per noi
Regina degli Apostoli, prega per noi
Regina dei Martiri, prega per noi
Regina dei confessori della fede, prega per noi
Regina delle Vergini, prega per noi
Regina di tutti i Santi, prega per noi
Regina concepita senza peccato originale, prega per noi
Regina assunta in cielo, prega per noi
Regina del santo Rosario, prega per noi
Regina della famiglia, prega per noi
Regina della pace, prega per noi.
Agnello di Dio che togli i peccati del mondo, perdonaci, o Signore.
Agnello di Dio che togli i peccati del mondo, ascoltaci, o Signore.
Agnello di Dio che togli i peccati del mondo, abbi pietà di noi.
Preghiere di conclusione
Prega per noi, Santa Madre di Dio.
E saremo fatti degni delle promesse di Cristo.
Preghiamo: Concedi ai tuoi figli, Signore Dio nostro, di godere sempre la salute del corpo e dello spirito, e, per la gloriosa intercessione di Maria santissima, sempre vergine, salvaci dai mali che ora ci rattristano e guidaci alla gioia senza fine. Per Cristo nostro Signore.
Amen
Un Padre – Ave – Gloria secondo le intenzioni del Papa
3 Eterno riposo per i defunti