VIA
CRUCIS VENERDI’ SANTO 2020
INTRODUZIONE
Nella Via Crucis che stiamo per iniziare, vogliamo avvertire la presenza amorosa di Dio. Siamo custoditi dall’amore di Gesù crocifisso. Da lui vogliamo imparare ad essere, a nostra volta, custodi per amore dell’intera creazione, di ogni persona, specie della più povera, di noi stessi e delle nostre famiglie, per far risplendere la stella della speranza. Vogliamo partecipare a questa Via Crucis in profonda intimità con Gesù.
O Padre,
in questo Venerdì Santo nel quale abbiamo adorato la croce sulla quale hai
voluto salvare gli uomini
con la morte in Croce di tuo Figlio, concedi a noi forza e luce perché
riusciamo ad essere testimoni, in parole ed in opere, dell’abbraccio ricevuto
da Te, attraverso il tuo amato Figlio.
Santa Madre deh! Voi fate che le piaghe del Signore siano impresse nel mio cuore
I STAZIONE
Gesù è
condannato a morte
Ti adoriamo Cristo e ti benediciamo (si ripete ad ogni stazione)
Perché con la tua santa croce hai redento il mondo
Dal Vangelo secondo Luca e secondo Marco (22, 19-20; 15,12-13.15). Questo è il mio corpo, che è dato per voi; … Questo calice è la nuova alleanza nel mio sangue, che è versato per voi….. Pilato disse loro di nuovo: «Che cosa volete dunque che io faccia di quello che voi chiamate il re dei Giudei?». Ed essi di nuovo gridarono: «Crocifiggilo!». Pilato, volendo dare soddisfazione alla folla, rimise in libertà per loro Barabba e, dopo aver fatto flagellare Gesù, lo consegnò perché fosse crocifisso.
Sentimenti e pensieri
In questo venerdì santo contempliamo la croce di Gesù caduta sulle spalle di tante famiglie nelle cui case si è abbattuta la malattia epidemica del virus. Tutti stiamo vivendo il dramma dell’umanità che avverte la propria pochezza di fronte ad un nemico imprevedibile ed invisibile. Sentiamo vivo il grido “crocifiggilo” che la folla rivolgeva a Pilato contro Gesù. Oggi quel grido tocca la folla, tocca noi. E siamo qui per chiedere a Gesù di sostenerci e rafforzarci in questo vuoto ed in questa solitudine. C’è una strada da percorre e c’è una speranza da coltivare. Il viaggio di Gesù innocente verso il Calvario ci aiuta a capire meglio ciò che il mondo intero sta affrontando. Ci rende pensosi, ma fortemente desiderosi di vita nuova.
Preghiera
Signore Gesù aiutaci, perché sappiamo trovare in Te, nella fede, il valore da dare a ciò che ci capita. Che cosa vuoi insegnarci? Ad assumerci le nostre responsabilità, a saper vivere ciò che ci chiedi qui ed ora, nella nostra famiglia, nel lavoro, nei rapporti col prossimo. Con Te, che ci cammini accanto, è possibile affrontare il percorso della vita senza paura.
Santa Madre deh! Voi fate che le piaghe del Signore siano impresse nel mio cuore
II STAZIONE
Gesù
abbraccia la sua la croce ( Ti adoriamo…)
Dal Vangelo secondo Marco (15,16 – 20)
Allora i soldati lo condussero dentro il cortile, cioè nel pretorio, e convocarono tutta la truppa. Lo vestirono di porpora, intrecciarono una corona di spine e gliela misero attorno al capo. Poi presero a salutarlo: «Salve, re dei Giudei!». E gli percuotevano il capo con una canna, gli sputavano addosso e, piegando le ginocchia, si prostravano davanti a lui. Dopo essersi fatti beffe di lui, lo spogliarono della porpora e gli fecero indossare le sue vesti, poi lo condussero fuori per crocifiggerlo.
Sentimenti e pensieri
Su quelle spalle, in quel momento preciso della storia, vengono caricate le sofferenze e gli strazi degli uomini di ogni tempo. A noi, stasera, stanno più a cuore quelle di questi giorni. Ci domandiamo: Dove sei Gesù? Perché tante prove e tante sofferenze? Gli occhi di mariti/mogli, figli/ genitori hanno incrociato gli sguardi di qualcuno dei loro familiari. Smarrimento, preoccupazione, speranza. Tutto dentro…, ma soprattutto un profondo senso d’impotenza! Fiducia nei medici e nelle strutture sanitarie. Il decorso della malattia, in certi casi, è stata molto rapido. Sono entrati in ospedale e sembrava che tutto fosse sotto controllo, ma poi rapidamente la situazione è degenerata. Ora il tuo sguardo di condannato a portare la croce s’incrocia col nostro smarrimento e sei Tu ad infondere in noi coraggio. Cosa puoi fare per noi? Hai fatto già tutto: hai dato la tua vita per amore. Nell’amore c’è salvezza.
Preghiera
Signore, ricordo una notte davanti ad un lago sotto le stelle e qualcuno ci disse: “vi porteranno altre volte a vedere le stelle e spero che sarà come questa notte!” La speranza di tornare a guardare le stelle, sulla spiaggia o davanti ad un lago, e commuoversi davanti all’Infinito, una speranza riposta nel cuore di tanti bambini, preadolescenti e nei loro educatori. Oggi voglio avere quella stessa speranza, dettata da profondo amore: ritornare a guardare le stelle emozionandomi, su una spiaggia o stesa davanti ad un lago, magari con il fuoco acceso. Signore, la croce che hai messo sulle tue spalle è via per “tornare a rivedere le stelle”!
Santa Madre deh! Voi fate che le piaghe del Signore siano impresse nel mio cuore
III STAZIONE
Gesù
cade per la prima volta sotto il peso della croce ( Ti adoriamo…)
Dal Libro del Profeta Isaia (53,6-7)
Noi tutti eravamo smarriti come pecore, ognuno di
noi seguiva la propria via; ma il SIGNORE ha fatto ricadere su di lui
l’iniquità di noi tutti. Maltrattato, si lasciò umiliare e non aprì la
bocca. Come l’agnello condotto al mattatoio, come la pecora muta davanti a chi
la tosa, egli non aprì la bocca.
Sentimenti e pensieri
La scrittrice statunitense Joan Didion, nel libro“L’anno del pensiero magico ” si esprime così: “La vita cambia in fretta. La vita cambia in un istante. Una sera ti metti a tavola e la vita che conoscevi è finita. Nel bel mezzo della vita, noi siamo nella morte”. Gesù era consapevole di quanto gli poteva succedere a Gerusalemme. I discepoli no. E ora guardano, impauriti, cercano di sapere che cosa stia succedendo al loro maestro. Nella storia degli uomini, nella storia di quest’ultimi mesi, più di un milione e mezzo di persone ha fatto esperienza dolorosa della vita che cambia in fretta, in un’istante. Febbre, tosse, insufficienza respiratoria, un tampone e poi in ospedale a lottare con qualcosa che non ti aspettavi. E’ la via crucis dell’uomo che continua sotto i nostri occhi. Ma c’è una speranza? Dalla morte, dalle lacrime può scaturire nuovamente la vita? Gesù che cade e si rialza è nostro modello di vita.
Preghiera
Signore, mi sono rivista davanti al Santissimo, nella navata sinistra della chiesa ed ho pensato a quella notte in cui un mio amico ha raccolto le mie lacrime, a quelle ore trascorse a parlare aspettando un meraviglioso bambino venuto dall’Est, a quei pasticcini con il the fresco a sorpresa nelle notti d’estate e a quella notte in cui la Chiesa si riempì di ragazzi che non avevo mai visto lì dentro. Un miracolo, in qualche modo l’Amore ha toccato i cuori di ognuno. Anche lì c’era la speranza. La speranza di sentirsi amati che all’improvviso diventa certezza ed è bello avere questa consapevolezza. Apri ancora i nostri cuori alla fiducia e alla speranza.
Santa Madre deh! Voi fate che le piaghe del Signore siano impresse nel mio cuore
IV STAZIONE
L’incontro
con la Madre ( Ti adoriamo…)
Dal vangelo secondo Luca (2, 34 – 35. 51)
Simeone li benedisse e a Maria, sua madre, disse: «Ecco, egli è qui per la caduta e la risurrezione di molti in Israele e come segno di contraddizione – e anche a te una spada trafiggerà l’anima –, affinché siano svelati i pensieri di molti cuori». … Sua madre custodiva tutte queste cose nel suo cuore.
Sentimenti e pensieri
Maria,
come ha accompagnato Gesù sulla via che portava al Calvario, sta accompagnando
oggi tanti sofferenti: gli ammalati, coloro che lottano tra la vita e la morte;
accompagna ed incoraggia medici, infermieri, personale sanitario, forze
dell’ordine, amministratori della cosa pubblica, i lavoratori per necessità,
perché quel soffio e desiderio di vita che scorgono negli occhi dei pazienti
possa essere alimentato dal loro prendersi cura. Anche noi stiamo vicini con la
preghiera e l’incoraggiamento a quanti stanno prendendosi cura, tra mille
difficoltà. Ecco cosa scrive un membro dell’equipe psicologica che offrono
sostegno in questa situazione di precarietà:
“C’è un senso di smarrimento e d’impotenza dei medici che vedono morire le
persone da sole in corsia, senza il conforto dei familiari”. Molti devono prendere delle decisioni
velocemente e sentono la responsabilità di questa che sembra una missione
impossibile. Infine tutto è aggravato dalla mancanza di contatto con i malati.
Tutto avviene a distanza. Si sono trovati lì davanti agli sguardi spaesati dei
pazienti dietro i respiratori, davanti alla loro profonda solitudine”. Non
sempre la terapia che mettono in atto è risolutiva, ma non viene meno quel loro
prendersi cura, stando accanto, alleviando le sofferenze…
Preghiera
Maria Santissima, madre di Gesù, sposa di Giuseppe, ti
chiediamo di accompagnare la mente, il cuore, le mani di questi “angeli forti,
tenaci e pazienti del momento”. Trovino in Te ispirazione, tenerezza e
pazienza.
Santa Madre deh! Voi fate che le piaghe del Signore siano impresse nel mio cuore
V STAZIONE
Il
Cireneo aiuta Gesù a portare la croce ( Ti adoriamo…)
Dal Vangelo secondo Luca (23, 26) Mentre lo conducevano via, fermarono un certo Simone di Cirene, che tornava dai campi, e gli misero addosso la croce, da portare dietro a Gesù.
Sentimenti e pensieri
Davanti a Gesù provato, sfinito che volentieri accetta di essere sostenuto e aiutato da Simone di Cirene, il nostro pensiero va a quanti, in questo tempo, tirano fuori energia, professionalità per sostenere coloro che sono in prima fila nella lotta contro il male del virus. Si moltiplicano i gesti di solidarietà e di servizio: ristoratori che badano ai medici, preparando per loro un pasto caldo, mense dei poveri e a volontari che continuano a non far mancare in necessario a chi è solo e vive di carità, e tante altre persone che con le loro donazioni e offerte sostengono la Protezione civile, gli ospedali, le famiglie bisognose attualmente senza alcuna entrata, per il fermo delle attività lavorative. Sono i cirenei “volontari” e gioiosi di oggi, che “vedono col cuore” e distribuiscono solidarietà con la parola, e con gesti concreti. E poi le famiglie, le scuole, le associazioni, in questo impegno quotidiano a sostenere, con amore e creatività, i giovani ed i piccoli. E’ la semina quotidiana della speranza!
Preghiera
Signore Gesù, Tu hai detto che “Si è più beati nel dare che nel ricevere” (At 20, 35). Rendi disponibili anche noi a svolgere il compito del “cireneo”. Chi osserva il nostro stile di vita sia incoraggiato, vedendoci coltivare ciò che è bello, giusto, vero, essenziale. Chi è fragile ci vedrà umili perché, per molti aspetti, siamo fragili anche noi. Chi riceve da noi segni di gratuità, percepirà che noi stessi abbiamo mille motivi per dire “grazie”.
VI STAZIONE
La
Veronica asciuga il volto di Gesù ( Ti adoriamo…)
Dal
salmo 27, 7-9
Ascolta, Signore, la mia voce.
Io grido: abbi pietà di me! Rispondimi.
Di te ha detto il mio cuore: «Cercate il suo volto»;
il tuo volto, Signore, io cerco.
Non nascondermi il tuo volto,
non respingere con ira il tuo servo.
Sei tu il mio aiuto, non lasciarmi,
non abbandonarmi, Dio della mia salvezza.
Sentimenti e pensieri
Su quel pezzo di stoffa sul quale è rimasto impresso il volto di Gesù, grazie al gesto gentile e alla parola amica di quella donna, vediamo tanti volti smarriti ed incerti bisognosi di cura fisica e spirituale, ma soprattutto in cerca di significato: Gesù, dicci: cos’è la vita?
Ecco uno sguardo riflessivo sulla realtà che stiamo vivendo: “Momenti di silenzio assordante, strade deserte, occhi persi nella paura, sguardi da cui ci si riconosce, quegli sguardi che sono diventati la porta di accesso a tante vite mentre si fa la fila davanti ad un negozio o davanti alla farmacia. Ci si riconosce nella stessa voglia di oltrepassare questi giorni contrassegnati da regole da rispettare fermamente. Non è un caso forse che tutto sia avvenuto parallelamente ai quaranta giorni che precedono la Santa Pasqua. No, credo che non lo sia affatto! Ho provato, in questi giorni, a dare un senso ad ogni giornata e credo di averlo trovato: anche se l’assenza fisica di tutti i miei cari a volte sembra strozzarmi la gola, ho pensato che il Signore desideri ardentemente che ci fermiamo e che perdendoci ci ritroviamo, nella solitudine, nella famiglia chiamata ad imitare profondamente la Casa di Nazaret”.
Preghiera
Oggi, Signore, il tuo volto diventa il nostro; mi piacerebbe che il nostro sguardo fosse uguale al tuo. Tu hai saputo guardare in alto, hai saputo soffrire ed offrire. Donaci uno sguardo di fede, rendi la nostra faccia decisa e sicura per la missione che hai affidato a noi come a discepoli.
Santa Madre deh! Voi fate che le piaghe del Signore siano impresse nel mio cuore
VII STAZIONE
Gesù
cade per la seconda volta sotto la croce ( Ti adoriamo…)
Dal Vangelo secondo Matteo (26, 36-39)
Gesù andò in un podere, chiamato Getsemani … a pregare. Presi con sé Pietro e i due figli di Zebedeo, cominciò a provare tristezza e angoscia. E disse loro: «La mia anima è triste fino alla morte; restate qui e vegliate con me». Pregava dicendo: «Padre mio, se è possibile, passi da me questo calice! Però non come voglio io, ma come vuoi tu!» Dal Vangelo secondo Luca (22, 43-44) Gli apparve allora un angelo dal cielo per confortarlo. Entrato nella lotta, pregava più intensamente, e il suo sudore diventò come gocce di sangue che cadono a terra.
Sentimenti e pensieri
Ci prepariamo al tempo di Pasqua, ad un tempo di rinnovamento e rinascita che mai come in questo periodo è atteso nei nostri cuori. La dura prova che stiamo affrontando ci pone dinanzi molteplici interrogativi. Strappati alla frenesia quotidiana iniziamo a vedere con più consapevolezza ciò che probabilmente prima ci appariva scontato e dovuto. Iniziamo a vedere il mondo sotto un altro aspetto e di conseguenza il nostro ruolo nel mondo. Che posto ha Dio nella mia vita? Mi fido incondizionatamente di Lui? Lo cerco nella quotidianità o solo come supporto nel momento del bisogno? Approfittiamo di questa pausa forzata per mettere a fuoco i veri valori della nostra vita. Aspiriamo a quell’amore genitoriale di Giuseppe e Maria e rendiamo le nostre giornate produttive senza vagare nell’ozio e sfociare nella noia.
Spesso il desiderio di farci prendere per mano da Gesù è vivo in noi ma poi si affievolisce nella confusione quotidiana. Ecco, adesso potrebbe essere il momento buono per prendere un impegno. Un impegno che ci condurrà alla vera gioia, che ci renderà liberi e ci formerà come persone migliori che vivono e non sopravvivono. Un impegno che si chiama Gesù vero e presente nella nostra vita.
PREGHIERA
Mio Signore aiutami a spalancare le mie braccia verso Te, a scrutare il Tuo volto nelle persone che incontro, rinnova in me la fede affinché possa realmente essere come Tu mi vuoi. Amen
Santa Madre deh! Voi fate che le piaghe del Signore siano impresse nel mio cuore
VIII STAZIONE
Gesù incontra le donne di Gerusalemme ( Ti adoriamo…)
Dal vangelo secondo Luca 23,27-31
Lo seguiva una gran folla di
popolo e di donne che si battevano il petto e facevano lamenti su di lui. Ma
Gesù, voltandosi verso le donne, disse: «Figlie di Gerusalemme, non piangete su
di me, ma piangete su voi stesse e sui vostri figli. Ecco, verranno giorni nei
quali si dirà: Beate le sterili e i grembi che non hanno generato e le mammelle
che non hanno allattato.
Allora cominceranno a dire ai monti:
Cadete su di noi! e ai colli: Copriteci! Perché se trattano così il
legno verde, che avverrà del legno secco?».
Sentimenti e pensieri > Le croci caricate
Piangete su voi stesse e sui vostri figli. Ci sono le croci della pandemia, dei terremoti, dei tumori e di mille altre situazioni non cercate. Ma ci sono croci di cui ci si carica da soli o vengono caricate da uomini avidi di potere ed il cui idolo è il denaro. Uomini che sono pronti a speculare anche sulle malattie e sulle disgrazie degli altri. Sono gli sciacalli dell’opportunismo e del malaffare, gli affamati di pane sporco. Penso alle mafie, penso alle nuove schiavitù: donne costrette alla prostituzione; la piaga del caporalato; lo sfruttamento dei minori. C’è la croce portata da Gesù e da tante vittime dei mali di questo mondo. E’ croce da innalzare e da offrire perché “croce d’innocenza”. Ma ci sono croci inutili che gridano al cospetto di Dio. Queste sono da evitare. Dalla croce di Cristo viene la forza e la luce per abbattere e bruciare i pesi ingiusti ed inutili caricati dall’iniquità dell’uomo e per i quali Gesù ha già pagato.
Preghiera
Signore Dio, il tuo esempio di amore e di
giustizia sia accolto dalla nostra coscienza e ci educhi a rifiutare ogni
compromesso col male, affinché il denaro, il potere, espressione della
sudditanza al diavolo, rientrino nella
logica dell’amministrazione e condivisione secondo equità e amore.
Santa Madre deh! Voi fate che le piaghe del Signore siano impresse nel mio cuore
IX STAZIONE
Gesù cade per la terza volta sotto la croce ( Ti adoriamo…)
Dal vangelo di Matteo 18,21-35
Allora Pietro gli si avvicinò e gli disse: «Signore, quante volte dovrò perdonare al mio fratello, se pecca contro di me? Fino a sette volte?». E Gesù gli rispose: «Non ti dico fino a sette, ma fino a settanta volte sette.
Sentimenti e pensieri
Gesù cade per la terza volta sotto la croce. Il peccato dell’umanità va ben oltre il mondo giudaico e romano, si allarga negli spazi e si allunga nel tempo. Vogliamo pensare questa terza caduta come appesantita da quelle sciagurate scelte compiute da tanti giovani, ragazzi e non solo, spesso dietro ci sono i cattivi maestri – adulti. Tanti pensano di essere felici caricandosi di dipendenze. Ne diventano totalmente schiavi e l’euforia di un’ora diventa tormento di una vita. L’alcool, la droga, il gioco d’azzardo, una vita di superficialità e di vagabondaggio pesa sulle spalle di Gesù che cade ancora. E sotto quella croce ci sono mamme e papà in ansia, energie sociali che potevano essere spese ed indirizzate a progetti di crescita, di miglioramento della qualità della vita. Tu che ascolti, che leggi e stai vivendo situazioni di dipendenze, fermati…guarda il volto di Gesù rigato di sangue. Pensa…anche tu gli stai macchiando e rigando il volto! Gesù si rialza perché deve portare a compimento la sua missione. E tu che fai? Sei ancora in tempo. Lascia stare la sporcizia nella quale i furbi e gli affamati di denaro vogliono che tu rimanga. Fai molto comodo a loro! Alzati e cerca strade diverse e vere! Gesù è la VIA.
Preghiamo
Signore Dio, noi osiamo dire di Te: “Padre nostro”. Pensare noi stessi
come figli è un dono
meraviglioso di cui ti siamo eternamente grati. Sappiamo, o Padre, di non
essere soltanto un granello di polvere nell’universo. Ci hai donato una grande
dignità, ci hai chiamati a libertà. Liberaci da ogni forma di schiavitù. Non
lasciarci vagare lontano da Te.
Santa Madre deh! Voi fate che le piaghe del Signore siano impresse nel mio cuore
X STAZIONE
Gesù
spogliato delle vesti ( Ti adoriamo…)
Dal
Vangelo di Giovanni 19,23-24
I soldati
dunque, quando ebbero crocifisso Gesù, presero le sue vesti, e ne fecero
quattro parti, una parte per ciascun soldato, e la tunica. Or la tunica era
senza cuciture, tessuta per intero dall’alto in basso. Dissero dunque tra
loro: Non la stracciamo, ma tiriamo a sorte a chi tocchi; affinché si adempisse
la Scrittura che dice: Hanno spartito fra loro le mie vesti, e han tirato la
sorte sulla mia tunica. Questo dunque fecero i soldati.
Sentimenti e pensieri
Gesù denudato: le sue vesti vengono prese e divise; sulla sua tunica tirano a sorte. E’ un quadro che mi fa pensare alla nostra nudità, pochezza, fragilità. San Paolo dice: “Quando sono debole, è allora che sono forte”. La situazione che sai affrontare fa emergere sempre il valore della persona che sei, non tanto dei mezzi che hai. Di fronte alla croce è la persona che si mette in gioco. E Dio la sostiene. Voglio condividere una Lettera che la figlia diciottenne scrive al suo papà medico, il giorno della festa di San Giuseppe. “Il mio papà è un medico e lavora all’ospedale di … Da quando è scoppiata questa epidemia a casa ci sta pochissimo e quando lo vedo mi sembra sempre più stanco e preoccupato. Però non molla e io sono orgogliosa di lui. Così, oltre a fargli gli auguri per la sua festa, vorrei dirgli “Grazie papà, per tutto quello che stai facendo”. E oltre che a lui vorrei dire grazie a tutti gli altri papà che in ospedale sono in prima linea in questi giorni così difficili; grazie perché con esemplare senso del dovere accettano turni di lavoro massacranti oltre che i rischi del contagio. Grazie anche ai papà che prestano servizio nei corpi delle forze dell’ordine e a quelli che in tutti i settori lavorativi continuano a svolgere al meglio le loro attività nonostante tutte le difficoltà del momento. Naturalmente il mio senso di gratitudine si rivolge non solo ai papà, ma a tutti coloro che –uomini e donne – sono impegnati per risolvere questa situazione di grave emergenza; nonché a quei cittadini che, con senso civico e solidale, si stanno attenendo alle disposizioni emanate per il contenimento della diffusione del Covid19. In questa giornata dedicata ai papà, però, il pensiero va soprattutto a loro. Auguri a tutti i papà e in particolar modo al mio “super-papà”.
Preghiera
Beato l’uomo che non entra nel consiglio dei malvagi,
che non resta nella via dei peccatori e non siede in compagnia degli arroganti,
ma nella legge del Signore trova la sua gioia, la sua legge medita giorno e
notte. È come albero piantato lungo corsi d’acqua, che dà frutto a suo tempo:
le sue foglie non appassiscono e tutto quello che fa, riesce bene (Sal 1, 1-3).
Santa Madre deh! Voi fate che le piaghe del Signore siano impresse nel mio cuore
XI STAZIONE
Gesù è inchiodato sulla croce ( Ti adoriamo…)Dal Vangelo di Giovanni 3:14-19
«E, come Mosè innalzò il serpente nel deserto,
così bisogna che il Figlio dell’uomo sia innalzato, affinché chiunque
crede in lui abbia vita eterna. Perché Dio ha tanto amato il mondo, che ha
dato il suo unigenito Figlio, affinché chiunque crede in lui non perisca, ma
abbia vita eterna. Infatti Dio non ha mandato suo Figlio nel mondo per
giudicare il mondo, ma perché il mondo sia salvato per mezzo di lui. Chi
crede in lui non è giudicato; chi non crede è già giudicato, perché non ha
creduto nel nome dell’unigenito Figlio di Dio. Il giudizio è questo: la
luce è venuta nel mondo e gli uomini hanno preferito le tenebre alla luce,
perché le loro opere erano malvagie.
Sentimenti e pensieri
Il papa, mercoledì scorso, ci ha chiesto di guardare a Gesù crocifisso. E’ l’invito ad aprire il cuore alla preghiera con il Crocifisso ed il vangelo.
Ecco le sue parole: “Il centurione, vedendo Gesù morire sulla croce, dice: “Davvero era Figlio di Dio”. Viene detto appena ha dato la vita sulla croce. E’ proprio questo il momento per dirlo: si vede che Dio è onnipotente nell’amore, e non in altro modo. È la sua natura, perché è fatto così. Egli è l’Amore. Tu potresti obiettare: “Che me ne faccio di un Dio così debole, che muore? Preferirei un dio forte, un Dio potente!”. Ma sai, il potere di questo mondo passa, mentre l’amore resta. Solo l’amore custodisce la vita che abbiamo, perché abbraccia le nostre fragilità e le trasforma. È l’amore di Dio che a Pasqua ha guarito il nostro peccato col suo perdono, che ha fatto della morte un passaggio di vita, che ha cambiato la nostra paura in fiducia, la nostra angoscia in speranza. La Pasqua ci dice che Dio può volgere tutto in bene. Noi possiamo cambiare le nostre storie avvicinandoci a Lui, accogliendo la salvezza che ci offre. Fratelli e sorelle, apriamogli tutto il cuore nella preghiera, questa settimana, questi giorni: con il Crocifisso e con il Vangelo. Non dimenticatevi: Crocifisso e Vangelo. La liturgia domestica, sarà questa. Apriamogli tutto il cuore nella preghiera, lasciamo che il suo sguardo si posi su di noi e capiremo che non siamo soli, ma amati, perché il Signore non ci abbandona e non si dimentica di noi, mai”.
Preghiera
Signore, aprendo il nostro cuore e alzando il nostro sguardo al crocifisso e, avendo come guida il Vangelo, “mi sono ritrovata a casa mia con tutto ciò che di bello e di semplice in questi giorni ci stiamo impegnando a fare: colorare ogni giornata anche se fuori le nuvole sono grigie e il sole è nascosto e poi ridere e sorridere sempre, anche se i nostri sorrisi non possiamo regalarli a nessuno. Nei colori e in un sole dipinto c’è tutta la speranza di un domani migliore, del domani in cui ci riabbracceremo, del domani in cui i colori degli arcobaleni sparsi per il mondo potranno profumare dell’Amore Vero, quello che solo Tu, Gesù, morto e risorto puoi donare”.
Santa Madre deh! Voi fate che le piaghe del Signore siano impresse nel mio cuore
XII Stazione
Gesù muore sulla croce ( Ti adoriamo…)
Da Vangelo di Marco e di Giovanni Mc 15,34 e Gv 19,26-27
Quando fu mezzogiorno, si fece buio su tutta la terra fino alle tre del pomeriggio. Alle tre, Gesù gridò a gran voce: «Eloì, Eloì, lemà sabactàni?», che significa: «Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?».
Or presso la croce di Gesù stavano sua madre e la sorella di sua madre, Maria moglie di Cleopa, e Maria Maddalena.
Gesù dunque, vedendo sua madre e presso a lei il discepolo ch’egli amava, disse a sua madre: Donna, ecco il tuo figlio!
Poi disse al discepolo: Ecco tua madre! E da quel momento, il discepolo la prese in casa sua.
Sentimenti e pensieri
Il valore del silenzio. Guardando la croce e col vangelo in mano riprendiamo il cammino della custodia: custodire i doni di Dio > Ecco tua madre; ecco tuo figlio. Custodire la purezza del cuore. Quel sangue versato sulla croce ha lavato le nostre impurità, le nostre sozzure, tutto il male presente nel nostro cuore. Grazie a Lui, siamo diventati “azzimi”, puri e possiamo rivestirci di luce e rivestire il mondo di luce. Nel silenzio di questo mese, “costretti” a casa, abbiamo pensato, abbiamo fatto delle analisi, abbiamo ascoltato chi ci diceva di cambiare stile di vita. Nel silenzio si maturano scelte. Ricordiamoci però che senza Crocifisso e Vangelo non si può cambiare né se stessi, né il mondo. Andrà tutto bene! Aggiungiamo sempre: con Dio nel cuore, con Gesù come mi compagnia e mi indica la via, sono certo che andrà tutto bene.
Preghiera
Signore, l’altra sera pensavo ad una passeggiata fatta durante un campo scuola diocesano, una passeggiata in cui eravamo distanti dai nostri compagni d’avventura tre minuti l’uno dall’altro. Mi sono rivista lì, sotto quelle stelle, al buio, da sola e ho pensato a quanto sia meraviglioso pensare che quei passi, ieri come oggi, mi riportano sempre a Te, come quella notte anche ora guardo Te innalzato su una croce tra terra e cielo;guardo il cielo e penso a quanto sia bello averTi nella mia vita. La vita, grazie al tuo sacrificio e alla sua presenza ha una melodia diversa. Solo con Te, andrà tutto bene!
Santa Madre deh! Voi fate che le piaghe del Signore siano impresse nel mio cuore
XIII STAZIONE
Gesù è
deposto dalla croce ( Ti adoriamo…)
Dal vangelo secondo Matteo (27, 54-56)
Il centurione, e quelli che con lui facevano la guardia a Gesù, … dicevano: «Davvero costui era Figlio di Dio!». Vi erano là anche molte donne … Tra queste c’erano Maria di Magdala, Maria madre di Giacomo e di Giuseppe, e la madre dei figli di Zebedeo
Sentimenti e pensieri
Oltre 18.000 morti solo in Italia, di questi oltre 105 sono medici e 28 infermieri; 90.000 in tutto il mondo; oltre 1.600.000 contagiati nel mondo, di cui oltre 143.000 in Italia. La solitudine li ha accompagnati in questo passaggio. Un ultimo saluto ai familiari, tramite la voce di un operatore sanitario e poi…il sonno profondo della morte. Buio? No. Per essi c’è subito la Luce. La Madre Chiesa, grazie ai meriti del sacrificio di Cristo, tramite la Penitenzieria Apostolica, ha applicato l’indulgenza plenaria. Questo è il testo di riferimento: La Chiesa prega per chi si trovasse nell’impossibilità di ricevere il sacramento dell’Unzione degli infermi e del Viatico, affidando alla Misericordia divina tutti e ciascuno in forza della comunione dei santi e concede al fedele l’Indulgenza plenaria in punto di morte, purché sia debitamente disposto e abbia recitato abitualmente durante la vita qualche preghiera (in questo caso la Chiesa supplisce alle tre solite condizioni richieste). Per il conseguimento di tale indulgenza è raccomandabile l’uso del crocifisso o della croce.
Sopra le ginocchia della Vergine Maria, la pietà della Chiesa, col corpo di Gesù, affida tutti questi fratelli e sorelle, deposti dallo loro croce.
Preghiera
Beata Vergine Maria, Madre di Dio e della Chiesa, Salute degli infermi e Aiuto dei cristiani, Avvocata nostra, soccorri l’umanità sofferente, respingendo il male di questa pandemia e ottenendoci ogni bene necessario alla nostra salvezza e santificazione.
Santa Madre deh! Voi fate che le piaghe del Signore siano impresse nel mio cuore
XIV STAZIONE
Gesù
viene deposto nel sepolcro ( Ti adoriamo…)
Dal Vangelo secondo Giovanni (19, 38-40) Dopo questi fatti, Giuseppe di Arimatea … chiese a Pilato di prendere il corpo di Gesù. Pilato lo concesse. Allora egli andò e prese il corpo di Gesù. Vi andò anche Nicodemo … e portò circa trenta chili di una mistura di mirra e di àloe. Essi presero allora il corpo di Gesù e lo avvolsero con teli, insieme ad aromi, come usano fare i Giudei per preparare la sepoltura
Sentimenti e pensieri
Eccoci davanti al sepolcro, spazio angusto e chiuso. Può diventare il posto del ricordo dove i familiari portano un fiore o luogo dove si sente forte la “speranza e l’attesa”. Che cosa attendere? Che cosa sperare? Quel Gesù “deposto nel sepolcro” ha detto: “dopo tre giorni risorgerò”. Il tempo di fronte all’infinito è “attimo”. Gesù ha lanciato la sfida della risurrezione per vincere definitivamente la morte. Una sfida che Lui ha vinto. La sfida del Maestro viene consegnata ai discepoli. Ora tocca a noi esercitarci nel superamento quotidiano della logica della morte e del sepolcro fino alla vittoria finale: risorti con Lui per “cieli nuovi e terre nuove”. In questa esistenza la Parola che deve contrassegnare il tempo, i luoghi, le azioni, i sentimenti è questa: CRISTO E’ LA NOSTRA PASQUA: è il cammino di santità verso la perfezione. Ora è una lotta contro il virus “nemico invisibile”; e ce la dobbiamo fare: nuovamente liberi, attivi, impegnati in famiglia e nel sociale. Tutto come prima? No. Tutto nuovo, perché il cuore è nuovo, la mente è nuova, la fede è rinnovata e rafforzata. E poi….tante lotte nella vita per la vittoria finale e definitiva sulla morte. Gesù è garanzia di vittoria
PreghiamoCi sei necessario, o Cristo, per conoscere il nostro
essere e il nostro destino. Ci sei necessario per ritrovare ragioni vere della
fraternità fra gli uomini, i fondamenti della giustizia, i tesori della carità,
il bene sommo della pace. Ci sei necessario, o grande Paziente dei nostri
dolori, per conoscere il senso della sofferenza. Ci sei necessario, o Vincitore
della morte, per liberarci dalla disperazione e dalla negazione. Tu ci sei
necessario, o Cristo, per imparare l’amore vero e per camminare, nella gioia e
nella forza della tua carità, la nostra via faticosa, fino all’incontro finale
con Te,
amato, atteso, benedetto nei secoli (S. Ambrogio)
Santa
Madre deh! Voi fate che le piaghe del Signore siano impresse nel mio cuore
Conclusione
Recita di 1 Padre – Ave – Gloria
secondo le intenzioni del Papa
3 Eterno riposo per i defunti