Chiesa Madre di Diamante

Ore 19.00: VIA CRUCIS> GUARDARE CON GLI OCCHI DELL’ADDOLORATA

Immacolata Concezione

VIA CRUCIS meditata: Guardare con gli occhi dell’Addolorata

Introduzione

In questa Via Crucis vogliamo riflettere e pregare sulla passione e morte di Gesù vista con gli occhi di sua Madre Maria. Oggi, infatti la tradizione ci fa contemplare la Madonna Addolorata. La pietà popolare parla di Maria come colei che, pur non avendo subito il martirio di sangue, partecipa profondamente alla sofferenza, alla crocifissione, alla morte e alla sepoltura di Gesù. L’iconografia rappresenta il suo dolore con sette spade conficcate nel suo cuore. La prima ci richiama la fuga in Egitto, la seconda alla profezia di Simeone nel giorno della presentazione al tempio, la terza ai tre giorni di sofferenza di Maria e Giuseppe quando “angosciati” cercano Gesù e lo trovano fra i dottori; la quarta è l’incontro di Gesù che porta la croce; la quinta è la crocifissione, la sesta è la deposizione dalla croce; la settima il sepolcro. Nelle 14 stazioni faremo riferimento a quei pochi passi biblici dove si parla di Maria.

I stazione: Gesù è condannato a morte

 Ti adoriamo Cristo e ti benediciamo

Perché con la tua santa croce hai redento il mondo.

  Dal Vangelo secondo Luca 1:26-38

26 Nel sesto mese, l’angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nazaret, 27 a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, chiamato Giuseppe. La vergine si chiamava Maria. 28 Entrando da lei, disse: «Ti saluto, o piena di grazia, il Signore è con te». 29 A queste parole ella rimase turbata e si domandava che senso avesse un tale saluto. 30 L’angelo le disse: «Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. 31 Ecco concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù. 32 Sarà grande e chiamato Figlio dell’Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre 33 e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine».
34 Allora Maria disse all’angelo: «Come è possibile? Non conosco uomo». 35 Le rispose l’angelo: «Lo Spirito Santo scenderà su di te, su te stenderà la sua ombra la potenza dell’Altissimo. Colui che nascerà sarà dunque santo e chiamato Figlio di Dio… 38 Allora Maria disse: «Eccomi, sono la serva del Signore, avvenga di me quello che hai detto». E l’angelo partì da lei.

Lettore

Il progetto di salvezza di Dio si concretizza dal momento dell’annunciazione in poi. Dio trova in Maria una ragazza disponibile e pronta. Fa breccia e manda luce per togliere le tenebre di ogni dubbio sia in Maria che in Giuseppe. E parte questo “SI” grande, potente che da quel giorno in poi attraversa i secoli, raggiunge le persone e i continenti e si moltiplica generando altri “si” in coloro che si fidano di Dio. La sua opera, iniziata in Maria e portata a compimento sulla croce,  apre il “sepolcro” per regalarci la risurrezione.

Ame Maria

 Santa Madre, deh voi fate  che le piaghe del Signore siano impresse nel mio cuore

II stazione: Gesù è caricato della croce

Ti adoriamo Cristo e ti benediciamo

 Perché con la tua santa croce hai redento il mondo.

Dal Vangelo secondo Lc 1,39 ss

39 In quei giorni Maria si mise in viaggio verso la montagna e raggiunse in fretta una città di Giuda. 40 Entrata nella casa di Zaccaria, salutò Elisabetta. 41 Appena Elisabetta ebbe udito il saluto di Maria, il bambino le sussultò nel grembo. Elisabetta fu piena di Spirito Santo 42 ed esclamò a gran voce: «Benedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo! 43 A che debbo che la madre del mio Signore venga a me? 44 Ecco, appena la voce del tuo saluto è giunta ai miei orecchi, il bambino ha esultato di gioia nel mio grembo. 45 E beata colei che ha creduto nell’adempimento delle parole del Signore».
46 Allora Maria disse:
«L’anima mia magnifica il Signore
47 e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore,
48 perché ha guardato l’umiltà della sua serva….

56 Maria rimase con lei circa tre mesi, poi tornò a casa sua.

Lettore:

Nel grembo di Maria, Gesù inizia il suo pellegrinaggio umano insieme a sua madre e fa sentire la sua presenza già nella casa di Elisabetta e Zaccaria, anche loro visitati da Dio e resi fecondi. Dio, nel suo progetto coinvolge sempre altre persone. I due bambini, Gesù e Giovanni, nel grembo due mamme sussultano. Maria, donna del “si”, si pone al servizio non solo di Dio, ma degli uomini. Impariamo questa logica di bene e di grazia nei movimenti delle persone che davvero si lasciano abitare da Dio.

Ave Maria

Santa Madre, deh voi fate  che le piaghe del Signore siano impresse nel mio cuore

III stazione: Gesù cade la prima volta

 Ti adoriamo Cristo e ti benediciamo

Perché con la tua santa croce hai redento il mondo.

Dal Vangelo di  Matteo 1,18-24

18Così fu generato Gesù Cristo: sua madre Maria, essendo promessa sposa di Giuseppe, prima che andassero a vivere insieme si trovò incinta per opera dello Spirito Santo. 19Giuseppe suo sposo, poiché era uomo giusto e non voleva accusarla pubblicamente, pensò di ripudiarla in segreto. 20Mentre però stava considerando queste cose, ecco, gli apparve in sogno un angelo del Signore e gli disse: «Giuseppe, figlio di Davide, non temere di prendere con te Maria, tua sposa. Infatti il bambino che è generato in lei viene dallo Spirito Santo; 21ella darà alla luce un figlio e tu lo chiamerai Gesù: egli infatti salverà il suo popolo dai suoi peccati». 24Quando si destò dal sonno, Giuseppe fece come gli aveva ordinato l’angelo del Signore e prese con sé la sua sposa; 25senza che egli la conoscesse, ella diede alla luce un figlio ed egli lo chiamò Gesù.

Lettore

La nascita di Gesù a Betlemme è gioia nella povertà, nella semplicità, nell’obbedienza. E’ l’ubbidienza del Figlio che “prende la nostra carne” perché la via dell’incarnazione è quella che salva l’umanità, standoci dentro. Dio in Gesù attraversa tutte le vicende umane fino alla morte: da una mangiatoia di legno ad una croce di legno. E’ l’ubbidienza di Maria e Giuseppe che insegna a tutti noi la via della fiducia in Dio. C’è il passaggio dalle tenebre alla Luce in quella notte di Betlemme, come ci sarà il passaggio definitivo dal peccato alla grazia in quel venerdì “oscuro e doloroso” consumato sul monte Calvario. Maria è presente all’inizio ed al compimento.

Ave Maria…

Santa Madre, deh voi fate  che le piaghe del Signore siano impresse nel mio cuore

IV stazione: Gesù incontra la sua Santissima Madre

 Ti adoriamo Cristo e ti benediciamo

Perché con la tua santa croce hai redento il mondo.

Dal Vangelo secondo Matteo 2,13-14

13I Magi erano appena partiti, quando un angelo del Signore apparve in sogno a Giuseppe e gli disse: «Àlzati, prendi con te il bambino e sua madre, fuggi in Egitto e resta là finché non ti avvertirò: Erode infatti vuole cercare il bambino per ucciderlo».
14Egli si alzò, nella notte, prese il bambino e sua madre e si rifugiò in Egitto, 15dove rimase fino alla morte di Erode, perché si compisse ciò che era stato detto dal Signore per mezzo del profeta:
Dall’Egitto ho chiamato mio figlio.

Lettore

L’esperienza della fuga in Egitto è una prima spada nella vita di Maria, che, sotto la custodia di Giuseppe, è costretta a portare in riparo Gesù, la cui vita è minacciata da Erode. Subito inizia questo viaggio di responsabilità e di capacità a saper affrontare difficoltà e pericoli. La vita è “in salita”. Ma in questa storia non si registrano lamentele, pentimenti, propositi di vendetta. Niente di tutto questo. Solo la consapevolezza che Dio non abbandona i suoi figli. E subito, la famiglia di Nazareth deve registrare la logica della fragilità e della provvisorietà di questa terra. Ma non scompare mai la percezione di un orizzonte sicuro!

Ave Maria

 Santa Madre, deh voi fate  che le piaghe del Signore siano impresse nel mio cuore

V stazione: Gesù aiutato dal Cireneo

Dal Vangelo secondo Luca 2,22-40

22 Quando venne il tempo della loro purificazione secondo la Legge di Mosè, portarono il bambino a Gerusalemme per offrirlo al Signore… 25 Ora a Gerusalemme c’era un uomo di nome Simeone, uomo giusto e timorato di Dio, che aspettava il conforto d’Israele; 26 lo Spirito Santo che era sopra di lui, gli aveva preannunziato che non avrebbe visto la morte senza prima aver veduto il Messia del Signore. 27 Mosso dunque dallo Spirito, si recò al tempio; e mentre i genitori vi portavano il bambino Gesù per adempiere la Legge, 28 lo prese tra le braccia e benedisse Dio….
33 Il padre e la madre di Gesù si stupivano delle cose che si dicevano di lui. 34 Simeone li benedisse e parlò a Maria, sua madre: «Egli è qui per la rovina e la risurrezione di molti in Israele, segno di contraddizione 35 perché siano svelati i pensieri di molti cuori. E anche a te una spada trafiggerà l’anima».

Ti adoriamo Cristo e ti benediciamo,

Perché con la tua santa croce hai redento il mondo.

Lettore:

 In questa storia c’è il pellegrinaggio nella Legge per aprirsi alla profezia: Maria, Giuseppe e Gesù sono soggetti alla Legge di Mosè. Al Tempio per offrire il bambino al Signore. E qui, al tempio, la Profezia completa la Legge. Per Maria un altro annuncio: anche a te una spada trafiggerà l’anima. Il percorso di vita di Gesù non sarà facile. Una mamma, lo deve sapere. Anche le nostre mamme, appena hanno ascoltato il primo vagito dei propri figli, hanno messo in conto che la vita e gioia e sofferenza, fatica e conquista. Ma ancora una volta in Maria non c’è lamento o sfiducia. Se Dio chiama, Dio assiste e realizza il bene che ha promesso. Il prezzo da pagare sta nell’obbedienza e nella fedeltà.

Ave Maria.. 

Santa Madre, deh voi fate  che le piaghe del Signore siano impresse nel mio cuore

VI stazione: Gesù incontra la Veronica

Ti adoriamo Cristo e ti benediciamo.

Perché con la tua santa croce hai redento il mondo.

 Dal Vangelo di Luca 1,41-50

41I suoi genitori si recavano ogni anno a Gerusalemme per la festa di Pasqua. 42Quando egli ebbe dodici anni, vi salirono secondo la consuetudine della festa. 43Ma, trascorsi i giorni, mentre riprendevano la via del ritorno, il fanciullo Gesù rimase a Gerusalemme, senza che i genitori se ne accorgessero. 44Credendo che egli fosse nella comitiva, fecero una giornata di viaggio e poi si misero a cercarlo tra i parenti e i conoscenti; 45non avendolo trovato, tornarono in cerca di lui a Gerusalemme. 46Dopo tre giorni lo trovarono nel tempio, seduto in mezzo ai maestri, mentre li ascoltava e li interrogava. 47E tutti quelli che l’udivano erano pieni di stupore per la sua intelligenza e le sue risposte. 48Al vederlo restarono stupiti, e sua madre gli disse: «Figlio, perché ci hai fatto questo? Ecco, tuo padre e io, angosciati, ti cercavamo». 49Ed egli rispose loro: «Perché mi cercavate? Non sapevate che io devo occuparmi delle cose del Padre mio?». 50Ma essi non compresero ciò che aveva detto loro.

Lettore

E’ un altro momento difficile, una nuova prova per Maria e Giuseppe. Una nuova spada per la sensibilità di Maria. Sarà stata dura a tal punto che in questo brano si afferma: “ma essi non compresero”. Il pellegrinaggio a Gerusalemme per la festa di Pasqua serve a Maria per mantenersi aperta al mistero: “non capisco, ma continuo a prendermi cura di quanto Dio mi ha consegnato. Accolgo anche “quello che non comprendo”.  Quante volte non comprendiamo perché succedono avvenimenti, situazioni che non pensavamo, che non riusciamo a controllare. Ti meravigli? Non sei tu il padrone della tua vita, della storia del mondo. Se accetti questa realtà, la mediti nel tuo cuore e ti metti a servizio di Dio come Maria, sarà Lui a farti entrare in qualcosa di più grande e più profondo. Le chiavi della verità e della salvezza ce le hai Lui.

Ave Maria…

Santa Madre, deh voi fate  che le piaghe del Signore siano impresse nel mio cuore

VII stazione: Gesù cade la seconda volta

 Ti adoriamo Cristo e ti benediciamo,

Perché con la tua santa croce hai redento il mondo.

Giovanni 2,1-11

1 Tre giorni dopo, ci fu uno sposalizio a Cana di Galilea e c’era la madre di Gesù. 2 Fu invitato alle nozze anche Gesù con i suoi discepoli. 3 Nel frattempo, venuto a mancare il vino, la madre di Gesù gli disse: «Non hanno più vino». 4 E Gesù rispose: «Che ho da fare con te, o donna? Non è ancora giunta la mia ora». 5 La madre dice ai servi: «Fate quello che vi dirà».
6 Vi erano là sei giare di pietra per la purificazione dei Giudei, contenenti ciascuna due o tre barili. 7 E Gesù disse loro: «Riempite d’acqua le giare»; e le riempirono fino all’orlo. 8 Disse loro di nuovo: «Ora attingete e portatene al maestro di tavola». Ed essi gliene portarono. 9 E come ebbe assaggiato l’acqua diventata vino, il maestro di tavola, che non sapeva di dove venisse (ma lo sapevano i servi che avevano attinto l’acqua), chiamò lo sposo 10 e gli disse: «Tutti servono da principio il vino buono e, quando sono un po’ brilli, quello meno buono; tu invece hai conservato fino ad ora il vino buono»…

Lettore

E’ una bella storia d’intraprendenza, che nasce da un bisogno e da un’attenzione. Il bisogno è degli sposi e degli invitati, sebbene inconsapevoli, l’attenzione è di Maria. L’azione “trasformante” è opera di Dio. Gesù agisce però perché c’è qualcuno, sua Madre, che ci ha messo il cuore, che è attenta, che non sta con le mani in mano. No. Guarda, si rende conto e chiede con intraprendenza a Colui che può cambiare l’acqua in vino, il male, i fallimenti, l’imperfezione in festa. Non serve lamentarsi. Datti da fare, cammina in sintonia con Gesù, tuo compagno di viaggio e chiedi. Puoi farlo e sai perché? Perché vedi la vita e la realtà con gli stessi suoi occhi. Sappi però che in Lui c’è una sola legge, quella dell’amore e della misericordia.

Ave Maria

Santa Madre, deh voi fate  che le piaghe del Signore siano impresse nel mio cuore

VIII stazione: Gesù incontra le pie donne

Ti adoriamo Cristo e ti benediciamo

Perché con la tua santa croce hai redento il mondo.

Dal Vangelo secondo Luca (Lc 23,27-29)

“Lo seguiva una gran folla di popolo e di donne che si battevano il petto e facevano lamenti su di lui. Ma Gesù voltandosi verso le donne, disse: «Figlie  di Gerusalemme, non piangete su di me, ma piangete su voi stesse e sui vostri figli. Ecco, verranno giorni nei quali si dirà: beate le sterili e i grembi che non hanno generato e le mammelle che non hanno allattato»”

Lettore

Queste donne di Gerusalemme piangono su Gesù condannato, che passa in mezzo alla folla. Gesù indirizza il loro sguardo al futuro dei loro figli. Egli è in cammino verso il calvario per dare una svolta al futuro degli uomini che prendono sul serio ciò che sta vivendo in questo viaggio di passione. Avranno capito queste donne? Non lo so. Di certo c’è una donna che ora realizza ciò che Gesù aveva detto a Cana: “donna,  non è arrivata ancora la mia ora”. Ci siamo: Maria sta vedendo l’ora del Figlio e lo accompagna col cuore addolorato. Non dispera. Ha fiducia in Dio e la sua sofferenza diventa preghiera perché il “futuro” dei figli, anche dei nostri figli, sia dentro gli orizzonti del Padre.

Ave Maria…

Santa Madre, deh voi fate  che le piaghe del Signore siano impresse nel mio cuore

IX stazione: Gesù cade la terza volta

Ti adoriamo Cristo e ti benediciamo

Perché con la tua santa croce hai redento il mondo.

Dal Libro del Vangelo di Matteo 12,46-50

La famiglia di Gesù
46 Ora, mentre egli parlava ancora alle folle, ecco sua madre e i suoi fratelli i quali, fermatisi fuori, cercavano di parlargli. 47 E qualcuno gli disse: «Ecco tua madre e i tuoi fratelli sono là fuori e cercano di parlarti». 48 Ma egli rispondendo, disse a colui che lo aveva informato: «Chi è mia madre e chi sono i miei fratelli?». 49 E, distesa la mano verso i suoi discepoli, disse: «Ecco mia madre e i miei fratelli. 50 Poiché chiunque fa la volontà del Padre mio, che è nei cieli, mi è fratello, sorella e madre».

Lettore:      

In questa stazione della Via Crucis ascoltiamo la consegna che, in un momento d’incontro con la mamma e gli altri parenti, Gesù fa a tutti noi. Maria è il modello di mamma da imitare. Quando oggi si vuole esprimere solidarietà con una persona o con un popolo in sofferenza si dice: “Siamo tutti…italiani” ecc. Gesù ci chiede di essere Tutti “sua mamma”. Noi, in verità, lo vogliamo essere e c’impegniamo a realizzarlo. Ecco allora, Gesù: “sia tutti tua mamma; siamo tutti tuoi fratelli”. Perché? Perché abbiamo deciso di compiere la volontà di Dio tuo Padre. Questo è il senso dell’esercizio della Via Crucis. Imparare da Gesù e da Maria a fare la volontà del Padre.

Ave Maria…

Santa Madre deh! Voi fate  che le piaghe del Signore siano impresse nel mio cuore

X stazione: Gesù è spogliato e abbeverato di fiele

Ti adoriamo Cristo e ti benediciamo,

Perché con la tua santa croce hai redento il mondo.

Dal Vangelo secondo Giovanni (Gv 19,23-24)

 “I soldati poi…, Presero le sue vesti e ne fecero quattro parti, una per ciascun soldato, e la tunica. Ora quella tunica era senza cucitura, tessuta tutta d’un pezzo da cima a fondo. Perciò dissero tra loro: Non stracciamola, ma tiriamo a sorte a chi tocca.”

Lettore

Ancora quella spada che trafigge il cuore di Maria. Stare lì, al Calvario, e guardare quella spogliazione di Gesù! Il Figlio le viene strappato dalla vita così come le vesti e la tunica. Non è più suo. Nel pellegrinaggio della sua esistenza, dietro a Gesù, l’aveva capito che quel figlio non era suo. Se ne doveva prendere cura, ma non era suo! Gesù è reso “brandelli” da altri e per altri. D’altronde, nell’ultima cena, aveva detto: “prendete…questo è il mio corpo dato per voi; questo è il mio sangue versato per voi”. Quelle parole non erano e non sono “poesia”, tragica “poesia”. Sono la realtà di un Dio che dona se stesso, senza tenersi nulla. E sono la realtà di una mamma che deve accettare che così avvenga. E non può neanche tenere per sé, come ricordo; quella tunica “tessuta tuta d’un pezzo”.

Ave Maria…

Santa Madre, deh voi fate che le piaghe del Signore siano impresse nel mio cuore

XI stazione: Gesù è inchiodato alla croce

Ti adoriamo Cristo e ti benediciamo,

Perché con la tua santa croce hai redento il mondo.

Dal Vangelo secondo Luca 23:33-43

33 Quando giunsero al luogo detto Cranio, là crocifissero lui e i due malfattori, uno a destra e l’altro a sinistra. 34 Gesù diceva: «Padre, perdonali, perché non sanno quello che fanno».
35 Il popolo stava a vedere, i capi invece lo schernivano dicendo: «Ha salvato gli altri, salvi se stesso, se è il Cristo di Dio, il suo eletto». 36 Anche i soldati lo schernivano, e gli si accostavano per porgergli dell’aceto, e dicevano: 37 «Se tu sei il re dei Giudei, salva te stesso». 38 C’era anche una scritta, sopra il suo capo: Questi è il re dei Giudei.
39 Uno dei malfattori appesi alla croce lo insultava: «Non sei tu il Cristo? Salva te stesso e anche noi!». 40 Ma l’altro lo rimproverava: «Neanche tu hai timore di Dio e sei dannato alla stessa pena? 41 Noi giustamente, perché riceviamo il giusto per le nostre azioni, egli invece non ha fatto nulla di male». 42 E aggiunse: «Gesù, ricordati di me quando entrerai nel tuo regno». 43 Gli rispose: «In verità ti dico, oggi sarai con me nel paradiso».

Lettore:

Sul Calvario Maria guarda il Figlio sulla croce. Quella croce è “spada” per lei, dolore che offre a Dio Padre, insieme a Gesù, per la salvezza del mondo. E’ quel sacrificio che apre orizzonti di speranza per tutti noi, per il mondo in sofferenza in questo tempo di grande prova. Lui, l’innocente, sostenuto dalla più tenera delle madri, in mezzo a due malfattori: è l’immagine dell’umanità bisognosa di salvezza. Gesù è in mezzo. Solo Lui salva! Maria, dal profondo del suo dolore, guarda l’umanità bisognosa ed accetta il sacrifico del Figlio.

Ave Maria…

Santa Madre, deh voi fate  che le piaghe del Signore siano impresse nel mio cuore

XII stazione: Gesù muore in croce

Ti adoriamo Cristo e ti benediciamo

Perché con la tua santa croce hai redento il mondo.

Dal Vangelo secondo Giovanni (Gv 19,26-30)

 “Gesù vide sua madre e, accanto a lei il discepolo preferito. Allora disse a sua madre: «Donna, ecco tuo figlio». Poi disse al discepolo: «Ecco tua madre». Da quel momento il discepolo la prese a casa sua. Sapendo che ogni cosa era stata ormai compiuta, disse, per adempiere la scrittura: «Ho sete». Vi era lì un vaso pieno d’aceto; posero perciò una spugna imbevuta d’aceto in cima ad una canna e gliela accostarono alla bocca. E, dopo aver ricevuto l’aceto, Gesù disse: «Tutto è compiuto!». E, chinato il capo, emise lo spirito.”

Lettore:

Anche oggi Gesù si rivolge a Maria e indicando noi tutti, il mondo intero, grida: “Donna, ecco tuo figlio”. Siamo consegnati a Lei e lei è consegnata a noi. Lei la Madre, noi i figli. A lei, ogni giorno, possiamo dire e farlo per davvero: “Sotto la tua protezione cerchiamo rifugio, Santa Madre di Dio: non disprezzare le suppliche di noi che siamo nella prova e liberaci da ogni pericolo, o Vergine gloriosa e benedetta”. E’ la preghiera iniziale di ogni singola parte dell’ufficio medioevale in onore dei sette dolori di Maria, attribuito a Papa Innocenzo IV.

Ave Maria…

Santa Madre, deh voi fate  che le piaghe del Signore siano impresse nel mio cuore

XIII stazione: Gesù è deposto dalla croce

Ti adoriamo Cristo e ti benediciamo

Perché con la tua santa croce hai redento il mondo.

Dal Vangelo secondo Marco (Mc 15,43-46)

 “Giuseppe di Arimatea, membro autorevole del sinedrio, che aspettava anche lui il regno di Dio, andò coraggiosamente da Pilato per chiedere il corpo di Gesù.  Pilato si meravigliò che fosse già morto e, chiamato il centurione, lo interrogò se fosse morto da tempo.  Informato dal centurione, concesse la salma a Giuseppe.  Egli, allora, comprato un lenzuolo, lo calò giù dalla croce e, avvoltolo nel lenzuolo, lo depose in un sepolcro scavato nella roccia.”

Lettore:

Un altro dolore simboleggiato dalle sette spade dell’Addolorata è la deposizione. Teniamo davanti il blocco marmoreo della Pietà di Michelangelo. Tra quelle ginocchia e quelle braccia che accolgono il corpo di Gesù morto, mettiamo tutti i morti di questa grande tragedia che il mondo sta vivendo. Una mamma non può che chiedere vita per i suoi figli e, ancora una volta, Dio non deluderà! Contempliamo, restando un po’ in silenzio!

Ave Maria…

Santa Madre, deh voi fate  che le piaghe del Signore siano impresse nel mio cuore

XIV stazione: Gesù è posto nel sepolcro

Ti adoriamo Cristo e ti benediciamo

Perché con la tua santa croce hai redento il mondo.

Dal Vangelo secondo Giovanni (Gv 19,41-42)

“Nel luogo dove era stato crocifisso, vi era un giardino e nel giardino un sepolcro nuovo, nel quale nessuno era stato ancora deposto. Là dunque deposero Gesù.”

Lettore

E’ l’ultima spada di questo dolore che conserva in sé la “speranza”. Alcuni giorni prima al grido: “Lazzaro, vieni fuori!” si era aperto il sepolcro a Betania. Ora, bisogna saper aspettare con fiducia e in preghiera, nel silenzio d’attesa della festa di Pasqua; bisogna aspettare un “soffio” di vento leggero ed un raggio di luce che rimuovano quel masso che ha chiuso il sepolcro di Cristo”. La Vita non si può chiudere. Le radici, con la potenza dello Spirito, troveranno una via di uscita e sarà esplosione di gioia che si estende tra cielo e terra, tra terre e terre, così com’è formata la croce. E noi, insieme a Maria, alla quale siamo stati consegnati come figli, canteremo, Alleluia!

Salve Regina…

Un Padre – Ave, Gloria secondo le intenzioni del Papa

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