11 maggio 2021
Il momento della tentazione, se superato, rappresenta un momento di grande grazia. Uscire vittoriosi da una serie di tentazioni ci fortifica e ci fa crescere nelle Virtù rendendoci degni della regalità di Cristo. Se vinciamo nella lotta col maligno, partecipiamo della gloria di Dio e in quanto suoi figli regniamo con lui. Alla stessa maniera, però, se soccombiamo nel momento della prova, fiacchiamo le nostre difese e se non ci rialziamo immediatamente – iniziando da un immediato atto di pentimento seguito da una santa confessione – rischiamo di non riuscire ad alzarci più. Ci illumina sempre la Parola: “Chi fa il peccato è schiavo del peccato” (Gv 8,34).
Come si vince la tentazione? La Parola ci indica la via: “Vegliate e pregate affinché non entriate in tentazione” (Mt 26,41).
Bisogna pregare, è questa l’arma invincibile. Chi prega attira su di sé le benedizioni del cielo; chi prega riceve da Dio le grazie necessarie per sconfiggere ogni tentazione e superare ogni prova. Noi da soli non possiamo nulla… Ma se glielo chiediamo, Dio non ci negherà il suo aiuto. E’ necessario anche vegliare! Stare attenti! Ancora la Parola ci avvisa: “Il diavolo come un leone ruggente va in giro cercando chi divorare” (1 Pt 5,8). Non bisogna mai abbassare la guardia.
La tentazione va respinta immediatamente, nel momento stesso in cui si insinua nei nostri pensieri! Se cominciamo a ragionarci sopra, ecco che soccombiamo. Se cominciamo a vagliare l’ipotesi di poter commettere un peccato oppure no, probabilmente finiremo col commetterlo.
Non appena ci sentiamo tentati, la cosa migliore da fare è pregare, invocando subito l’aiuto della Madonna, di San Michele Arcangelo o di un Santo al quale siamo devoti… Tutto fuorché dialogare con la tentazione.