9 febbraio 2021
E’ molto importante fare memoria ed avere consapevolezza di quando la grazia ci ha toccato il cuore. E’ molto utile farsi la domanda se e quando qualcuno ci ha parlato di Gesù in tal modo da illuminarci l’anima. E allora: quando dentro di noi si è aperta la porta alla luce? Eravamo piccoli o no? Forse ci vuole del tempo per ricordare. Non scoraggiarsi. Sappi che vale la pena darsi del tempo per rispondere: deve emergere un ricordo luminoso. Dio si serve di persone, eventi, pensieri….per entrare un noi. Egli è sempre un tipo creativo. Può succedere che anche ad un ateo gli sia capitato qualcosa di bello riguardo alla fede. Sarebbe bene se lo ammettesse! Tante volte ascoltiamo testimonianza di persone che raccontano di non aver avuto parole ed esempi buoni da parte dei collaboratori del Signore. Però Dio, che ci vuole bene, spesso trova altre vie per entrare. Allora è bene provare a rintracciare come e quando lo Spirito Santo, attraverso una parola ricevuta da qualcuno, ci ha dato notizie di Gesù e del Padre. Oltre alla dimensione soggettiva attraverso la quale ognuno di noi può trovare il suo incontro con Gesù, c’è anche la dimensione oggettiva. Di che si tratta? La chiesa dei primi secoli ha pensato di dover mettere odine nel “discorso su Gesù”: se si parlava di Lui bisognava veramente parlare proprio di Lui e non confondersi. Ecco allora, oggettivamente, il vangelo accolto, ascoltato ed incontrato come Gesù che parla a me, a te e si rende presente; ti entra nel cuore.