Chiesa Madre di Diamante

Secondo giorno di quaresima

18 febbraio 2021

Gesù ha assunto il nostro corpo mortale. La Quaresima ci fa meditare sulla sua passione e la sua morte. Egli aderisce liberamente alla passione e alla morte. Fa esperienza dolorosa della sofferenza. Lo contempliamo sofferente. E’ un fatto importante perché questa sua scelta illumina la dignità della sofferenza. Se Egli, incarnandosi, è entrato nel dolore, ha assunto su di sé le miserie, le povertà e addirittura i peccati dell’uomo, vuol dire che tutto il nostro dolore, è qualcosa d’importante per Lui. Riflettiamo su questa verità: mentre noi pensiamo che nella nostra vita ci sono dei pezzi da tagliare o da dimenticare, Lui se li è venuti a prendere. Gli interessa il nostro dolore. Non lo ha scansato, lo ha affrontato. Perché questo?  Forse noi non abbiamo capito bene che cosa c’è nascosto nel nostro dolore…Lui lo vede e lo accoglie in un’ottica di salvezza. Gesù, sotto Ponzio Pilato, patì una forma di tortura ben precisa: “fu crocifisso”. E’ la pena applicata ad un bestemmiatore. Egli in riferimento alle nostre categorie è un bestemmiatore, cioè non è in sintonia con esse; per il dio delle nostre paure egli è blasfemo; per i tutti i terrori del nostro cuore, che ci rendono tesi e senza pace, Eli è un pazzo. Infatti Egli, che è amore, non è compatibile con la paura. Noi sappiamo che la vita autentica si trova nell’amore. Sappiamo che l’amore è presente in Cristo crocifisso che si abbandona al Padre, che perdona i suoi aguzzini. Il fatto è che lo apprezziamo in maniera astratta. Nella realtà pensiamo che sia un atteggiamento sbagliato, una scelta non condivisibile. Ecco allora che ci orientiamo per un’idea di esistenza che abbia come parametro il benessere, sogniamo una vita di compensazioni e scansiamo ogni cosa che sappia di scomodità e cerchiamo di costruire un futuro senza tribolazioni e facciamo di tutto per mantenerci padroni del nostro territorio e, sotto sotto, abbiano una visione degli altri come possibili minacce.

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