Esco a piedi con l’intenzione di raggiungere il gruppo scout in attività all’aperto. E’ novembre, ma fa caldo. Mi sento chiamare dall’intero di una macchina che si era fermata: “sali che ci andiamo a prendere un caffè”. Rispondo: “Sto andando a trovare il gruppo Scout. Comunque…andiamo, vengo volentieri. Lo offro io, però”. “D’accordo” mi risponde. Entro in macchina. Il caffè è un pretesto; è il desiderio di comunicare con qualcuno che sia disposto ad ascoltare. Il caffè non siamo riusciti a prenderlo, perché i bar, alle 14.45, erano ancora chiusi. Ma era un pretesto. L’importante è aver colto il bisogno di relazione, di trovare il tempo per l’ascolto. Sono cose che si sanno, ma che, in certi momenti, ti sorprendono e ti fanno pensare alle tante volte che l’invito non lo accogli, lo sottovaluti, o peggio lo consideri come una seccatura, un disturbo perché scompagina un pò il programma che avevi in testa. Con questa breve esperienza di vita, riprendo la mia comunicazione quotidiana con voi. Non so come andrà. Intanto parto dal caffè.