Caffè della Bellezza > Verità come roccia e come vino “assincerat”
La verità è una roccia antica arrotondata dalla pioggia, dal vento di bufera, dagli incendi, da tutto ciò che ha vissuto, visto, sentito, amato, combattuto, perdonato. Perché quella roccia non è lì per caso; serve anche a difendere qualcosa che è dietro di essa, un fiore, un po’ di erba, un animale ferito, una casa…
“Se mi dici la verità non ti faccio niente”, è il primo ricordo che mi viene in mente riguardo la parola “verità”. Dunque, se dico la verità, non vengo punito, anzi vengo premiato. Se dire la verità è un bene per me, vuol dire che è un bene per tutti. E allora perché non dirla la verità? Verità è essere sinceri, trasparenti, limpidi…Infatti quando il vino diventa buono per essere gustato in tutte le sue essenze e con tutti i sensi, in gergo popolare, si dice “s’è assincerat”, cioè è diventato chiaro, limpido, trasparente…Prima no, era torbido, sporco, scuro per dire che non “s’era assincerat”. Dobbiamo tendere alla limpidezza, alla sincerità, uscire dal torbido delle menzogne, purificarci come il mosto che diventa vino o così come la palude di acque putride, una volta bonificata, diventa terreno fertile dove far attecchire le radici di nuovi rigogliosi alberi.