26 Novembre 2020
Nelle riflessioni precedenti sono venute fuori parole come “guarire” e “vivere nella realtà”. Questa è una meta molto alta e non la si può raggiungere da soli, né basta un libro. Ci vuole sempre l’aiuto di persone di fiducia, ma soprattutto la grazia che viene dall’Altro. E si tratta comunque di un viaggio, un cammino nella fiducia, nella conoscenza di sé nella concretezza della realtà. E’ importante imparare a farsi delle domande al cospetto di Colui che ci vuole bene e saper attendere da Lui le risposta. La logica dell’attesa è evangelica. Inizieremo fra qualche giorno l’avvento, tempo di attesa e vigilanza, com’è l’intera vita. Nel viaggio della vita è fondamentale aprirsi totalmente allo Spirito Santo. Sappiamo che abita la nostra persona ed ha tanto da suggerirci, da ricordarci, da suscitare in noi in ordine al desiderio di connessione con la vita divina. Lo Spirito Santo è il “consigliere mirabile” da ascoltare e da lasciare agire. E’ bene però, come spesso sto affermando, avere anche un riferimento visibile in qualcuno più esperto di noi nella fede a cui appoggiarsi nelle difficoltà. Un aiuto grande sta nella preghiera, un dialogo con il Padre delle misericordie che sa creare e redimere, con il Figlio che con le sue piaghe ci ha guariti e con lo Spirito Santo che ci consola e ci rigenera. Non basta capire il proprio vissuto, essere in grado di vederne i nodi, è necessario lasciarsi guarire da Dio ed accogliere la luce che illumina il cammino e l’amore che salva.