25 giugno 2021
Un’altra persona alla quale Gesù ridona dignità è Zaccheo. Conosciamo il suo mestiere: esattore delle tasse. Però voleva vedere Gesù. Intanto, visto che era basso, usa la sua creatività per vederlo. Sale su un sicomoro. E’ un albero che può raggiungere anche i 20 metri di altezza ed i suoi rami si espandono per sei metri di larghezza. Zaccheo ha questa idea geniale, ma che rasenta la follia o comunque si presta ad essere preso in giro: Zaccheo, l’esattore delle tasse, conosciuto da tutti, fa questa pazzia per vedere Gesù che passa di lì. Ma Gesù questa creatività “pazza”, da bambini, la prende sul serio. Gli dice di scendere perché vuole fermarsi a casa sua. Gesù non esprime nessun giudizio, prende per buono quel segnale dato da Zaccheo. Anche Zaccheo ha una sua dignità e va rispettata, capita e incontrata. Dove? Non nella critica, nel giudizio, ma nel dialogo e nell’intimità della casa. Quante volte si avvicinano a noi che crediamo delle persone che ci pongono domande alle quali subito ci viene di rispondere “no”. E’ bello e fondamentale invece cogliere l’occasione per incominciare un incontro di accoglienza e l’indicazione di un cammino che aggiunge più dignità a quella che già quella persona ha. Nella sua casa Zaccheo, che era tenuto lontano da tutti perché peccatore pubblico, viene rivestito della dignità dei figli che hanno cercato ed hanno trovato il Padre.