Il Caffè della Bellezza >Fiori d’arancio
Le zagare sono i fiori dell’albero di arancio, spesso presente nei giardini e sui terrazzi.
Come pianta è simile a quella del cedro, del bergamotto e del limone. Non richiede delle particolari cure. Il nome deriva dall’arabo zahrah, che significa ‘fiore bianco’.
Oltre a produrre numerosi frutti, quest’albero si arricchisce delle delicate e profumate infiorescenze di colore bianco. Molto diffuso nella regione siciliana, l’arancio può essere coltivato con facilità nelle varie parti d’Italia.
Che cosa si ricava da dai fiori di arancio? Dai cinque petali di questo fiore si ricava un’acqua profumata e un olio essenziale.
L’acqua di fiori d’arancio viene adoperata soprattutto per la sua efficacia antispasmodica. È consigliata, insieme ad altri ingredienti quali miele e cannella, contro mal di gola e tosse.
Non mancano poi gli usi culinari. In particolare, si adopera per la preparazione di alcuni prodotti dolciari. L’acqua rientra anche nella composizione di numerosi dolci libanesi, greci e turchi, per profumare la pasta di mandorle, torte ed i sorbetti. L’olio essenziale di fiori d’arancio, che è conosciuto anche col nome di neroli, è molto utilizzato in profumeria.
Il significato dei fiori di arancio affonda le sue origini in un’antichissima leggenda. Si tratta di un re spagnolo e una bellissima ragazza, che gli diede in dono un albero d’arancio. Dopo averlo fatto piantare nel giardino reale, il re ne divenne molto possessivo.
Rifiutò, infatti, di donare anche un solo ramo ad un ambasciatore che era lì di passaggio e quest’ultimo ne fu immensamente colpito. L’ambasciatore riuscì a corrompere il giardiniere ed ottenne un ramo di quest’albero.
Il giardiniere con quella quella somma di denaro riuscì a dare in sposa sua figlia, offrendo una ricca dote affinché convolasse a nozze con l’amato. La ragazza utilizzò un ramo dell’albero di fiori d’arancio per adornare i suoi capelli durante il giorno delle nozze.
Nel tempo questi fiori sono diventati un vero e proprio simbolo del matrimonio e del giorno delle nozze, tanto da assumere il significato sostitutivo della parola stessa.
Adoperati tipicamente nella composizione floreale all’interno dei bouquet delle spose, sono utilizzati anche per gli addobbi dei banchetti nuziali o in chiesa durante la cerimonia.